Lady GregoryIsabel Augusta Persse nacque a Roxborough nella contea di Limerick, in Irlanda, il 15 marzo 1852. La sua famiglia era numerosa; Isabella aveva due sorelle maggiori e quattro fratelli più giovani. Di ascendenze aristocratiche, la madre impartì ai figli una rigida educazione di stampo religioso protestante.

Le sorelle maggiori erano più alte e avvenenti e sembrava che Isabella fosse destinata a rimanere zitella e a badare a casa e famiglia. Ma nel 1879, accompagnando la madre e un fratello, bisognoso di cure, a Nizza potè rinnovare e approfondire la conoscenza con un suo vicino, Sir William Gregory, proprietario di Cool Park, vedovo e di 35 anni più anziano di lei, ex parlamentare sia a Dublino che a Galway; era stato anche governatore di Ceylon. Prevalentemente viveva a Londra dove era fiduciario della National Gallery. L’anno successivo, nel 1880, Isabel e William Gregory si sposarono e nel 1881 nacque il loro unico figlio, Robert.

I dodici anni di matrimonio furono per Isabel molto importanti dal punto di vista formativo e culturale. Ebbe a disposizione la ricca biblioteca di Coole e lesse Middlemarch di Eliot e Roderick Hudson di James. Fece in tempo a conoscere Trollope che era amico del marito; pare infatti che il personaggio di Phineas Finn fosse ispirato proprio alla figura di Sir Gregory. Pur risiedendo a Londra viaggiarono molto, lasciando però a casa il figlioletto e questo fatto è ricordato dalla scrittrice con dolore.

A Roma conobbe Henry James. Narra Isabel, con l’ironia che la contraddistingueva, che, essendo seduta accanto a James e avendo appena finito di leggere Ritratto di signora gli domandò come avesse potuto permettere che Isabel sposasse quell’orrendo marito Osmond. James rispose che Isabel era destinata a fare qualcosa di sciocco.

Al ritorno a Londra conobbe Robert Browning, Tennyson, James Russell Lowell, Mark Twain e molti altri scrittori. Le estati venivano trascorse a Coole che fungeva da cenacolo letterario e culturale ospitando i più importanti letterati irlandesi.

Nel dicembre 1881 conobbe in Egitto Wilfrid Scawen Blunt, poeta e pensatore inglese con idee fortemente antimperialiste il quale si trovava sul posto assieme alla moglie, nipote di Byron. Appoggiati da Sir Gregory, Isabel e Blunt iniziarono a scrivere lettere a The Times in appoggio ai tentativi autonomisti locali. Ma quando la cosa andò troppo oltre, Sir Gregory, che era comunque sostenitore della politica britannica in oriente, ritirò il suo sostegno. Questo fatto causò l’allontanamento dalla moglie che invece seguitò a collaborare con Blunt. Lady Gregory scrisse un resoconto di questa permanenza in Egitto che fu pubblicato sul Times e poi in opuscolo e fu questo il suo primo testo pubblicato.

A Coole Lady Gregory si dedicava a iniziative umanitarie a favore dei poveri rafforzando via via le sue idee antimperialiste e il suo controverso rapporto con Blunt il quale nel frattempo aveva compiuto un viaggio in India e al suo ritorno conobbe il carcere a Galway a causa del suo coinvolgimento nelle agitazioni a favore della riforma agraria.

Sir William morì nel marzo del 1892. Sei settimane prima della morte del marito di Isabel, Blunt aveva pubblicato dodici sonetti intitolati A Woman’s Sonnets. Più tardi Blunt stesso chiarì nel suo diario di aver corretto (ma le correzioni richieste erano molto esigue) i dodici sonetti che erano stati scritti da Lady Gregory, la quale avrebbe voluto la pubblicazione ma senza il suo nome. È da questi sonetti che si deduce il rapporto d’amore tra Blunt a Lady Gregory, relazione che nacque in Egitto e che si esaurì diciotto mesi dopo. I sonetti sono comunque ricchi di toccante delicatezza. Eccone qualche esempio:

If the past year were offered me again,
And the choice of good and ill before me set
Would I accept the pleasure with the pain
Or dare to wish that we had never met?
Ah! Could I bear those happy hours to miss
When love began, unthought of and unspoke –
That summer day when by a sudden kiss
We knew each other’s secret and awoke?

Pleading for love which now is all my life –
Begging a word that memory may keep,
Asking a sign to still my inward strife,
Petitioning a touch to smooth my sleep –
Bowing my head to kiss the very ground
On which the feet of him I love have trod,
Controlled and guided by that voice whose sound
Is dearer to me than the voice of God.

Should e’er that drear day come in which the world
Shall know the secret which so close I hold,
Should taunts and jeers at my bowed head be hurled,
And all my love and all my shame be told,
I could not, as some women used to do
Fling jests and gold and live the scandal down –
I could not, knowing all the story true
Hold up my head and brave the talk of town –
I have no courage for such tricks and ways,
No wish to flaunt a once dishonoured name –
Have still such memory of early days
And such great dread of that deserved shame
That when it comes, with one all hopeless cry,
For pardon from my wronged ones, I must die.

I dieci anni successivi che vanno dalla morte del marito alla prima rappresentazione di Cathleen Ni Houlihan vedono trasformare completamente la vita di Lady Gregory, che pur tra le mille contraddizioni derivanti dalla sua nascita, formazione e matrimonio, divenne una nazionalista irlandese e fu alla testa di un movimento culturale forse più influente e più importante di qualunque altro movimento politico indipendentista. Testimonianza di queste contraddizioni è offerta dalla pubblicazione, anonima, di un opuscolo, A Phantom’s Pilgrimage or Home Ruin nel quale descrive i danni che saranno arrecati a tutte le classi sociali dall’Home rule. Nel contempo lavora al manoscritto, incompleto, dell’autobiografia del marito. “Atto pio di una vedova” lo definì Blunt. Ma era in realtà spesso fonte del pensiero e dell’azione contraddittoria di Lady Gregory, che si trovava a confronto con le opinioni del defunto marito; ad esempio con le sue azioni durante la carestia del 1847 e con la “clausola Gregory” alla legge sulla povertà, che penalizzava i piccoli agricoltori irlandesi costretti alla miseria e all’espatrio, e che divenne senza dubbio una delle cause di sofferenza per l’Irlanda di quel tempo.

In quegli anni compì due viaggi alle isole Aran, studiò la lingua e la storia irlandese ricavandone l’amore per il ricco passato della sua terra condiviso con gli altri nazionalisti del suo tempo, ma contemporaneamente salvaguardando in modo oculato e intransigente la proprietà Coole in attesa che il figlio potesse subentrarne nella gestione.

Ma via via che studiava storia e lingua irlandese il suo atteggiamento cambiava. Nel 1898 ebbe a scrivere: “Sfido chiunque a studiare la storia irlandese senza provare antipatia e sfiducia nei confronti dell’Inghilterra”. Nel frattempo approfondiva la conoscenza della tradizione letteraria irlandese. Scrisse. “È la più antica letteratura vernacolare dell’Europa moderna […] gran parte della letteratura [irlandese] è certamente più antica del dodicesimo secolo, e può essere riportata molto più lontano, certamente fino al settimo secolo. Le storie di Cuchulain furono messe in forma letteraria permanente all’incirca alla stessa data di Beowulf, circa 100-200 anni prima che la mitologia scandinava si cristallizzasse nella sua forma attuale, e almeno 200 anni prima dei più antichi romanzi di Carlo Magno, e probabilmente 300 anni prima del Nibelungenlied.”

Ovviamente quando Maud Gonne, la femminista irlandese che aveva una relazione con Yeats, incitava a una insurrezione violenta contro i proprietari terrieri, riprese posizione in appoggio ai possidenti: “Dobbiamo insegnare loro a morire con coraggio piuttosto che a vivere per rapina.”

Aveva incontrato Yeats la prima volta nella primavera del 1894. Nell’estate del 1896 iniziarono a confrontarsi sul progetto dell’Abbey Theatre. Isabel iniziò quindi una vivacissima attività nell’ambito del recupero delle tradizioni folcloristiche locali ascoltando la tradizione orale tramandata da mendicanti, contadini e cavatori di pietre, ballate cantate in piccole cittadine. Iniziò così la sua attività di riscrittura, della quale inizialmente Yeats non aveva grande considerazione. Le disse: “Non è affar tuo scrivere. La tua attività è quella di creare un’atmosfera.”

Si stava comunque costruendo in Irlanda un clima di riscoperta delle radici alla quale partecipavano tanti animatori della vita culturale irlandese. Lady Layard aveva fatto una traduzione popolare delle epopee gallesi conosciute come The Mabinogion. Nel 1878 il cugino di Isabel, Standish James O’Grady, pubblicò la sua History of Ireland: The Heroic Period. Nel 1892 Standish Hayes O’Grady, anch’egli cugino, aveva pubblicato la sua Silva Gadelica, che includeva traduzioni da antiche saghe irlandesi. Gli stessi genitori di Oscar Wilde erano fautori della riscoperta delle tradizioni e del folklore irlandese.

Nel 1898 Lady Gregory, attraverso Yeats, conobbe Douglas Hyde, che aveva fondato la Lega gaelica con l’obiettivo di rilanciarne la cultura ma attento a che le implicazioni politiche di un tale risveglio non diventassero preponderanti. La Lega gaelica, scrisse Hyde a Lady Gregory, mirava “a stimolare la vecchia popolazione aborigena popolare contadina”.

Nonostante lo scetticismo iniziale di Yeats iniziò a raccogliere e riscrivere la saga di Cuchulain di Muirthemne – della quale val la pena ricordare la traduzione italiana di Landoni edita nel 2000 dalla Nord – e questo sancì la sua capacità di scrittrice e il suo inserimento, pur sempre contraddittorio (il figlio Robert era decisamente filo-inglese e lei non voleva una rottura), nella storia convulsa e drammatica dell’Irlanda di quegli anni che va dalla morte di Parnell fino al 1925 ed è caratterizzata dalle ribellioni del nord e dal movimento di Patrick Pearse al sud. Nel 1911 lady Gregory scrisse: “Dopo Parnell i giovani non erano più legati a leghe e politica, la loro immaginazione richiedeva qualcosa in più”.

In seguito a un sogno che Yeats le raccontò, prese forma il dramma Cathleen Ni Houlihan che in gran parte fu scritto da lady Gregory come si evince dal manoscritto conservato nella collezione Berg alla biblioteca pubblica di New York. Alla fine delle prime dieci pagine c’è un’annotazione a matita: “Tutta questa miniera da sola” e all’inizio della seconda sezione: “Questo con WBY”. James Pethica afferma che Lady Gregory è riuscita nella commedia a mitigare la tendenza di Yeats “a simbolizzare piuttosto che a rappresentare la vita” e ha fondato lo sviluppo della commedia in un quadro realistico. Lennox Robinson affermò che “i versi in esso contenuti sono quelli del poeta, ma tutto il dialogo familiare è quello di Lady Gregory. In effetti Yeats mi ha detto più di una volta che la paternità della commedia dovrebbe essere attribuita a lei.” Il mancato riconoscimento pubblico da parte di Yeats certamente amareggiò Lady Gregory che ricorda la vicenda ancora in un suo diario del 1925. Ma lei stessa non lo rivendicò mai con forza, probabilmente a causa del suo rapporto ambiguo con le istanze di cui il dramma, che fu rappresentato con successo da Maude Gonne, si faceva portatore. L’appello emotivo all’azione proposto da Cathleen Ni Houlihan (e in particolare dall’interpretazione di Maud Gonne) fece dire a George Bernard Shaw che era un’opera teatrale “che poteva indurre un uomo a fare qualcosa di sciocco”.

Lady Gregory riusciva a gestire i suoi due mondi separati in maniera molto abile. Negli stessi anni nei quali scriveva (dopo il suo apporto a Cathleen Ni Houlihan, e la scrittura e rappresentazione di Gaol Gate e The rising of the Moon, che secondo Lennox Robinson “fecero più ribelli in Irlanda di mille discorsi politici o cento libri ragionati”) organizzava feste a Cool con la crema dell’aristocrazia, manteneva l’amicizia con Lady Layard con la quale viaggiò a Londra e Venezia, incontrandosi a bordo del Royal Yacht con la regina, la principessa Victoria e la famiglia dello zar di Russia. Ma come si evince dalla sua corrispondenza con Yeats questo suo ruolo ambiguo, addirittura spietato in certe sue mediazioni tra contadini e proprietà terriera, era esclusivamente a vantaggio di suo figlio Robert.

Ma dai primi anni del ventesimo secolo il suo ruolo nello sviluppo dell’Abbey Theatre fu determinante e Lady Gregory non esitò di fronte a nessun ostacolo tenendo d’occhio il suo obiettivo primario che era quello di creare un teatro che avrebbe costruito e rafforzato la dignità dell’Irlanda. La sua prima dura e vittoriosa battaglia fu contro la gestione di Miss Horniman che durò fino all’inizio del 1911. Meticolosa nella scelta degli attori e dei registi, nelle opere da rappresentare, caldeggiò la rappresentazione delle opere di Synge e O’Casey e dell’opera The Shewing-up of Blanco Posnet di George Bernard Shaw. Sia Yeats che Lady Gregory riuscirono a conservare la loro indipendenza intellettuale mantenendo il loro rapporto con la cultura contadina e nel contempo combattendo la chiesa cattolica, il Lord Liutenant ma anche i Playboy rioters e il nuovo stato irlandese.

Il primo incontro con Synge fu durante un viaggio alle isole Aran nel 1898. Yeats lo aveva già conosciuto a Parigi e presto venne invitato a Coole. Secondo lady Gregory la sua opera non rientrava nel progetto di “aggiungere dignità all’Irlanda”, tuttavia lo sostenne. Ma la rappresentazione nel 1903 di The Shadow of the Glen provocò una spaccatura tra Yeats e lady Gregory da una parte e i nazionalisti intransigenti dall’altra. La gestione dell’Abbey Theatre rivendicava la libertà del teatro irlandese anche dagli ingabbiamenti patriottici. Questo contrasto si acuì ulteriormente con un’altra opera di Synge, The Playboy of the Western World. Lady Gregory, che non amava troppo questo lavoro, nella prefazione che scrisse per il testo a stampa dice: “chiunque abbia vissuto in vera intimità con i contadini irlandesi saprà che i detti e le idee più selvaggi nella commedia sono addomesticati, rispetto alle fantasie che si possono sentire in qualsiasi località a Geesala, o Carraroe, o Dingle Bay”; cercò quindi di rimanere in disparte rispetto al dibattito e alla contestazione che ne seguì e che fu gestita da Yeats.

L’ulteriore prova di resistenza da parte dell’Abbey Theatre a ogni tipo di censura si ebbe con la rappresentazione del rifacimento che Shaw fece di The Playboy of the Western World; era intitolata The Shewing-up of Blanco Posnet: A Sermon in Crude Melodrama e fu la prima direzione completamente autonoma di una opera teatrale da parte di Lady Gregory. Le autorità cattoliche locali le scrissero: “La commedia non tratta un argomento irlandese, e non è una commedia irlandese in nessun altro senso se non che il suo autore è nato in Irlanda. Si propone ora di produrre questo spettacolo nell’Abbey Theatre, che è stato fondato allo scopo esplicito di incoraggiare l’arte drammatica in Irlanda e di promuovere una scuola drammatica che cresce dalla vita del paese”. D’altra parte anche la censura inglese era molto guardinga. La commedia fu comunque rappresentata con grande successo sfidando entrambe le parti antagoniste. George Bernard Shaw disse, in relazione a questo episodio, che Lady Gregory era la più grande irlandese vivente.

Tra il pubblico c’era James Joyce che pubblicò il suo resoconto su Il Piccolo di Trieste. Aveva conosciuto Lady Gregory nel 1902 poco prima di partire per Parigi. Le aveva scritto: “Vado da solo e senza amici […] in un altro paese […] Non so cosa mi succederà a Parigi, ma la mia sorte difficilmente può essere peggiore di quella che è qui […] E anche se sembra che io sia stato scacciato dal mio paese come un miscredente non ho ancora trovato nessuno con una fede come la mia.” In proposito Lady Gregory scrisse a Yeats: “Temo che sbatterà le costole contro la terra, ma ha grinta e alla fine riuscirà”. Il rapporto epistolare tra Lady Gregory e Joyce proseguì. Pubblicando a Pola The Holy Office Joyce inserì Lady Gregory tra le “giddy dames” di Yeats. Scrisse al fratello che “WB Yeats dovrebbe sposare Lady Gregory – uccidere i discorsi”. In “Gas from a Burner” nel 1912 riferendosi a lei la chiamò “Gregory of the Golden Mouth”. Vent’anni dopo le rispose in maniera abbastanza scortese rispetto alla richiesta che Lady Gregory gli aveva fatto di citare una sua lettera in suo scritto sulla storia d’Irlanda. Si comprende il fatto se lo si legge alla luce del percorso biografico e letterario di Joyce e dei suoi rapporti con la terra natale. Lady Gregory era ormai diventata il punto di riferimento più importante per i talenti letterari irlandesi e lei avrebbe voluto dare spazio, attraverso l’Abbey Theatre, a tutti gli aspetti di questo movimento culturale. Aveva dato spazio a Synge ma lo avrebbe dato anche a Pearse come si evince da sue lettere a Yeats. Il rapporto tra Joyce e il mondo della cultura nazionalista irlandese era molto complesso. In The Dead, l’ultimo racconto di Gente di Dublino l’immagine cosmopolita che stava cercando di costruire è continuamente messa in discussione proprio da quello che Lady Gregory rappresentava e che andava proponendo. Joyce fa uso di questo retroterra culturale ma non intende cedere ad esso. Questo contrasto è ancora più esplicito nelle ultime pagine di A Portrait of the Artist as a Young Man (un’autobiografia “modello” secondo Lady Gregory) nel racconto di Alphonsus Mulrennan. Il mondo che Lady Gregory aveva posto al centro dell’esperienza irlandese era in realtà quello da cui Joyce cercava di fuggire.

Nel 1911 l’Abbey Theatre andò in “tour” negli Stati Uniti per rappresentare The Playboy of the Western World. Lady Gregory, che nel frattempo era diventata nonna di due nipotini, venne trattata come una celebrità, anche se era poco avvezza alle abitudini mondane americane. Conobbe qui John Quinn che era un quarantenne avvocato newyokese e il viaggio le aprì, come trent’anni prima in Egitto, la possibilità di abbinare l’entusiasmo per una grande causa politica e culturale a una passione segreta. Le rappresentazioni furono un successo quasi ovunque; talvolta l’influenza ecclesiastica ispirò qualche tumulto in teatro durante la commedia, ma Lady Gregory tenne duro, forte anche dei tanti apprezzamenti tra i quali quello dell’ex presidente Roosvelt. A Filadelfia però tutto il cast venne arrestato e la tutela legale venne affidata a Quinn. Tutta la vicenda di questo tour americano occupa un intero capitolo del libro di Lady Gregory sul teatro irlandese. Al termine del tour trascorse una settimana con Quinn e al ritorno in patria iniziò con lui una corrispondenza dalla quale emerge la natura sentimentale del loro rapporto. Ma molte lettere di Quinn finirono bruciate.

Lady Gregory aveva diritto testamentario di vivere a Cool per l’ intera sua vita. Ma da quando Robert aveva raggiunto la maggiore età ed era subentrato nella titolarità della proprietà, i contrasti tra lui e Yeats, per il quale Lady Gregory aveva riguardi che irritavano Robert, soprattutto dopo il suo matrimonio con Margaret Perry, le avevano creato problemi e turbamento.

Nella pasqua del 1916, durante l’insurrezione di Dublino e le successive esecuzioni di Pearce McBrice etc., le sue contraddizioni oscillanti tra il rivendicare la libertà intellettuale e la rivolta reale dei nazionalisti si manifestano in diverse lettere a Yeats. “Sono addoloratissima per la tragedia di Dublino, per la morte di Pearse e McDonogh, che avrebbero dovuto essere dalla nostra parte, dalla parte della libertà intellettuale; continuo a chiedermi se avremmo potuto coinvolgerli nel movimento intellettuale. La loro opposizione indomita verso i parlamentari opportunisti non ha mai aiutato il nostro lavoro nemmeno con un’opposizione intelligente […] tiranni di villaggio vagabondi in cerca di guai”. Ma Yeats scrive Easter 1916, poesia che appare una presa di posizione nettamente nazionalista e che Lady Gregory valuta come pericolosa. La poesia sarebbe poi stata vista come una componente del grande cambiamento nella politica irlandese che portò alla vittoria del Sinn Féin nelle elezioni del 1918 e alla fine del Irish Parliamentary Party.

Nel maggio 1915 era morto Hugh Lane, suo nipote, figlio della sorella Adelaide. Una controversia testamentaria a proposito della sua collezione lasciata alla National Gallery of England, la assorbì fine alla sua morte. Lady Gregory aveva insistito perché venisse perquisita la scrivania del nipote alla National Gallery di Dublino, della quale era diventato direttore nel 1914, dove venne trovato un codicillo nel quale indicava Lady Gregory come fiduciario e lasciava i dipinti a Dublino. Tale codicillo non era però firmato. Questa vicenda sta probabilmente alla radice della ragione per la quale lady Gregory non desiderava la pubblicazione della poesia di Yeats sulla pasqua di Dublino del 1916 che infatti apparve stampato solo nel marzo 1919. In quella fase stava ben attenta a non acuire gli spigoli con la diplomazia britannica.

Il figlio Robert nel frattempo era diventato pilota. La sua sorte sarà segnata da un errore di un aereo bombardiere italiano che abbattè l’aereo di Robert all’inizio del 1918. La morte dell’unico figlio di Lady Gregory è ricordata in quattro poesie di Yeats che rimangono tra le sue opere migliori.

Lady Gregory continuò la sua attività all’Abbey Theatre. Nel 1921 lesse ed esaminò The Crimson and the Tricolour di Sean O’Casey che valutò estremamente interessante. Ma valutò anche inopportuna politicamente la sua rappresentazione. Dello stesso autore accettò l’anno successivo The Shadow of a Gunman. O’Casey scrisse in seguito: “L’ho amata e penso che lei mi amasse molto – perché Dio solo lo sa. La nostra amicizia-affinità era strana: lei dalla ricchezza, io dalla povertà; lei è un’aristocratica, io un comunista proletario. Tuttavia, ci siamo capiti bene, parlando, mangiando e ridendo facilmente insieme.” Nel marzo 1924 Juno and the Paycock aprì la stagione all’Abbey Theatre. La gratitudine di O’Casey per lady Gregory fu evidente. Anni dopo nella sua autobiografia le dedicò un intero capitolo. Così la descrive: “Il suo viso era duro, duro come quello di un contadino, curiosamente illuminato da una strana dignità, e ammorbidito con un tocco spensierato di umorismo negli occhi luminosi e le rughe curve che si affollano intorno agli angoli della piccola bocca ferma. Sembrava una vecchia ed elegante suora di un nuovo ordine”.

Nel novembre 1923 Yeats vinse il premio Nobel. Nel suo discorso di accettazione scrisse che il premio avrebbe dovuto essere condiviso con Synge e con “una donna vivente che affonda nell’infermità dell’età”. La versione iniziale era anche meno cortese e fu cambiata in seguito alla richiesta di lady Gregory che aveva letto la bozza. Sempre altalenante la relazione di Yeats con Lady Gregory, talvolta, come in questo caso caratterizzata da mancanza di tatto. In una poesia di poco successiva, Friends, inserita nella raccolta The Gray Rock, il poeta cita tre donne che “have wrought / What joy is in my days”. La prima era Olivia Shakespear, con la quale aveva avuto una relazione; l’ultima era Maud Gonne. Lady Gregory era nel mezzo. Il giudizio di Yeats su lady Gregory come artista e letterata non fu mai troppo lusinghiero.

Con la nascita del nuovo stato irlandese sia Yeats che Lady Gregory si trovarono a dover difendere la loro esperienza dell’Abbey Theatre ed entrambi provarono anche la carta politica. Yeats divenne senatore (e durante la guerra civile aveva bisogno di essere protetto da guardia armata). Lady Gregory era molto meno convinta. Dapprima rifiutò la candidatura e successivamente pur accettandola non si impegnò affatto per conseguire l’elezione che infatti non avvenne.

Durante la guerra civile Lady Gregory dovette essere sottoposta a mastectomia.

La sua simpatia era diretta alla parte repubblicana ma i suoi sforzi furono diretti al mantenimento dell’esistenza e dell’indipendenza del loro teatro. Nel consiglio di amministrazione entrò l’economista George O’Brien. E i contrasti si presentarono immediatamente al momento della presentazione della nuova commedia di O’Casey The Plough and the Stars la cui rappresentazione veniva condizionata alla censura operata da O’Brien. Ma ancora una volta prevalse la combattività di Lady Gregory e Yeats. La commedia venne rappresentata senza censura e l’appoggio economico dello stato non fu tolto. La commedia fu un successo. L’allontanamento da O’Casey si ebbe con il rifiuto del suo quarto lavoro The Silver Tassie nell’aprile del 1928. Fu forse l’unico caso di sbagliata valutazione da parte di Lady Gregory, supportato da un giudizio severissimo di Yeats. La rottura con O’Casey fu nettissima. Era evidente che Lady Gregory non era stata al passo con i tempi e con gli sviluppi del teatro europeo; per questo valutava negativamente il teatro espressionista. Il passo successivo del declino fu il rifiuto di un testo di Denis Johnston che venne prontamente rappresentato al Gate Theater appena fondato.

Poiché alla morte del figlio la proprietà di Coole era passata alla vedova Margaret, lady Gregory cercò di preservare comunque la proprietà per il nipote Richard che avrebbe compiuto 21 anni nel 1930. La controversia con la nuora ebbe termine con la vendita di Coole al Ministero dell’agricoltura il primo aprile 1927. Lady Gregory prese in affitto la proprietà per 100 sterline l’anno.

Nel 1930, Richard compì i suoi ventuno anni a Coole. “Ma c’è una forte contraddizione”, scrisse, “Coole non è più nostra. Ma i giorni della nobiltà terriera sono passati. È meglio così. Eppure vorrei che qualcuno del nostro sangue, dopo la mia morte, si prendesse abbastanza cura di quella che è stata una casa per così tanto tempo, per tenerla aperta e in vita”.

Lady Gregory tradusse La locandiera di Goldoni e numerose opere di Molière in kiltartan, idioma coniato da lei stessa e che si ispira al dialetto parlato nell’Irlanda occidentale.

Morì il 22 maggio 1932.

Fonti:

  • C. Tóibín: Lady Gregory’s Toothbrush. Dublino 2002.
  • Eglantina Remport: Lady Gregory and Irish National Theatre. Palgrave Macmillan 2018.
  • Lady Gregory. Interviews and Recollection. Edited E.H. Mikhail, 1977.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

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  • Commedie irlandesi
    Questi quattro atti unici tratti da Seven Shorts Plays del 1909, possono oggi apparire piuttosto convenzionali, ma divennero al momento della loro rappresentazione estremamente popolari. L’ispirazione e l’indirizzo delle opere dell’autrice si rifacevano esplicitamente ai criteri che avevano guidato la nascita dell'Irish Dramatic Movement, avevano cioè carattere celtico e irlandese. Si tratta di brevi commedie, spesso di vere e proprie farse costruite con abilità e sensibilità teatrali, ispirate alla vita e alle abitudini della gente dei piccoli villaggi irlandesi. I personaggi, sebbene assai vivi e ben delineati, non riescono in genere ad essere molto di più di stereotipi o di macchiette.
 
autore:
Lady Gregory
ordinamento:
Gregory <lady>
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