In questo volume sono raccolti tutti gli scritti di Leonardo che non sono direttamente collegati alle sue attività scientifiche o alla pittura. Vi si trovano le Favole, brevi apologhi morali che raccontano insegnamenti sotto forma narrativa; il Bestiario, un manuale che interpreta il valore simbolico e fiabesco degli animali; le Profezie, enigmi o oracoli concepiti per essere declamati in ambienti cortigiani; una serie di Lettere, con comunicazioni scritte di vario tipo; e infine una raccolta di Pensieri, riflessioni personali di carattere filosofico o quotidiano.
Dall’incipit del libro:
- De Anima. Il moto della terra contro alla terra ricalcando quella, poco si move le parte percosse. L’acqua percossa dall’acqua fa circuli dintorno al loco percosso. Per lunga distanzia la voce infra l’aria. Più lunga infra ‘l foco. Più la mente infra l’universo. Ma perché l’è finita non s’astende infra lo ‘nfinito.
- Facciàno nostra vita coll’altrui morte. In nella cosa morta riman vita dissensata, la quale ricongiunta alli stomaci de’ vivi ripiglia vita sensitiva e ‘ntellettiva.
- Il moto è causa d’ogni vita.
- La natura è piena d’infinite ragioni che non furon mai in isperienzia.
- La scienzia è il capitano e la pratica sono i soldati.
- Sì come il mangiare sanza voglia fia dannosa alla salute, così lo studio sanza desiderio guasta la memoria e non ritien cosa ch’ella pigli.
- Sempre le parole che non saddisfanno all’orecchio dello alditore li danno tedio ovver rincrescimento. E ‘l segno di ciò vederai spesse volte tali ulditori essere copiosi di sbavigli. Addunque tu che parli dinanti a omini di chi tu cerchi benivolenzia, quando tu vedi tali prodigi di rincrescimento, abbrevia il tuo parlare o tu muta ragionamento, e se tu altrementi farai, allora in loco della desiderata grazia, tu acquisterai odio e nimicizia.
E se voi vedere di quel che un si diletta sanza uldirlo parlare, parla a lui mutando diversi ragionamenti e quel dove tu lo vedi stare intento sanza sbavigliamenti o storcimenti di ciglia o altre varie azione, sia certo che quella cosa di che si parla è quella di che lui si diletta, ecc.
