Amalia Moretti Foggia nacque a Mantova nel 1872 da una famiglia che per generazioni si era dedicata allo studio dell’arte farmacologica. Il padre, Giovanni Battista Moretti Foggia, farmacista ed esperto erborista, possedeva la spezieria “Santa Lucia”, in contrada del Tempio a Mantova, che era stata tramandata di generazione in generazione sin dagli inizi del Settecento. La madre era Carolina Rinoldi, e Amalia fu la primogenita di quattro figli.
Frequentò il Liceo ginnasio Virgilio nella sua città natale. Grazie anche all’incoraggiamento di Roberto Ardigò, amico di famiglia, si iscrisse alla facoltà di scienze, all’università di Padova, nonostante il padre preferisse che la figlia si dedicasse agli studi farmaceutici per proseguire l’attività di speziali della famiglia. Si laureò in scienze nel 1895.
Dopo la laurea in scienze si trasferisce a Bologna per studiare medicina, divenendo allieva del celebre clinico Augusto Murri. Ottiene una borsa di studio che è fondamentale per proseguire gli studi lontano da casa. Raggiunge la sua seconda laurea nel 1898 discutendo con il professor Giovanni Martinotti una tesi dal titolo Le ovaie nelle peritoniti sperimentali.
A Firenze si specializza in pediatria presso la clinica Mayer, e subito dopo si reca a Milano per cercare lavoro.
Entrata in contatto con l’ambiente femminista dell’epoca (Alessandrina Ravizza, Paolina Schiff, Linda Malnati, Ersilia Maino Bronzini, Anna Kuliscioff), ottiene un posto come medico fiscale presso la Società operaia femminile, grazie all’interessamento della Bronzini. La Kuliscioff le procura una camera ammobiliata a poco prezzo e la introduce nell’ambiente socialista milanese. Partecipa alle iniziative dell’Università popolare di Milano per dare rilievo all’importanza dei principi di igiene per la prevenzione sanitaria.
Nel 1902 viene assunta presso l’ambulatorio della Poliambulanza di Porta Venezia, e rimarrà a lavorare qui per circa quarant’anni. Sempre nel 1902 sposa il dottor Domenico Della Rovere. Il lavoro alla Poliambulanza la mise in contatto con il mondo misero del proletariato e sottoproletariato, dove le donne e i giovani rappresentavano l’anello più debole. La vita in alloggi malsani, l’abbrutimento del capo famiglia spesso dedito all’alcol portava appunto donne e fanciulli a subire spesso vessazioni e violenze. Amalia Moretti, lontana per mentalità dalle dispute teoriche che animavano anche l’ambiente del femminismo milanese, fornì aiuti concreti, come ad esempio l’assistenza ai parti.
Strinse amicizia con Ada Negri, della quale divenne anche medico personale.
Negli anni Venti Carlo Zanicotti, direttore de «La Domenica del Corriere», la invita a tenere sulla rivista una rubrica di consigli medici. Inizia quindi nel 1926-27 la sua attività di divulgatrice sotto lo pseudonimo di Dottor Amal, poiché si valutava che una donna medico all’epoca fosse “poco credibile”. Intensifica poi la sua collaborazione con la «Domenica del Corriere», assumendo lo pseudonimo Petronilla, con le rubriche «Tra i fornelli», ricette per una sana alimentazione, e «La massaia scrupolosa», con consigli di economia domestica “positiva”. Soprattutto le ricette di Petronilla contribuirono ad incrementare la sua popolarità e vennero riunite in volumi con frequenti riedizioni fin dal 1935.
Durante la guerra la rubrica di ricette si indirizzò a consigli per poter realizzare i piatti abituali facendo a meno degli ingredienti che divenivano sempre più introvabili.
Morì l’11 Luglio 1947 a Milano.
Fonti:
- R. dall’Ara, Petronilla e le altre. Il mestolo dalla parte di lei, Tre Lune, 1998.
- Atti del convegno internazionale Petronilla, Accademia italiana della cucina, Mantova, 23-24 Maggio 1997.
- M. Mafai, Pane nero. Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1987.
- B. Danesi, Amalia Moretti Foggia Della Rovere alias Il dottor Amal alias Petronilla: https://www.academia.edu/12067485/Amalia_Moretti_Foggia_Della_Rovere_alias_Il_dottor_Amal_alias_Petronilla
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Parla il dottor Amal su piante medicinali
Amalia Moretti, con lo pseudonimo Dr. Amal e mimetizzando il suo sesso che, all’epoca, veniva con riluttanza abbinato alla professione medica, tenne la rubrica "La parola del medico" su «La Domenica del Corriere» negli anni '30, e sfruttando la competenza che le veniva, tra l'altro, da lunga tradizione familiare, consiglia i più tradizionali rimedi erboristici per i diffusi piccoli disturbi che spesso ci affliggono.