Angelo MossoAngelo Mosso (Torino, 30 maggio 1846 – Torino, 24 novembre 1910) è stato un medico, fisiologo e archeologo italiano.

Angelo Mosso nasce a Torino il 30 maggio 1846. La sua era una famiglia operaia di Chieri, città nella quale fu portato pochi giorni dopo la nascita. Passò a Chieri l’infanzia e la giovinezza, e da ragazzo aiutò suo padre nel lavoro di fabbro, cosa che gli fece acquisire una notevole abilità manuale e la passione per la costruzione di strumenti meccanici, che gli saranno utili in futuro nell’esercitare la professione di medico. Per tutto il periodo dell’infanzia e della giovinezza dovette convivere con la povertà e le privazioni materiali, e questo rafforzò il suo animo e infuse in lui l’idea di una vita fatta di lotta e sacrifici.

A Chieri frequentò il Ginnasio, anche se non fu uno studente modello, infatti fu espulso dalla classe e successivamente riammesso solo grazie alle imploranti sollecitazioni della madre. Nel novembre 1864, dopo aver fallito in un concorso per un posto al Collegio delle Province, si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università di Torino grazie agli sforzi economici del padre.

Durante gli studi universitari, attirò su di sé l’attenzione dei professori Filippo De Filippi e Giuseppe Giacinto Moris, con l’aiuto dei quali fu incaricato dell’insegnamento di scienze naturali nel Liceo di Chieri. Quando frequentava il quinto anno di università ricevette l’ordine di partire come soldato. Partì preso dallo sconforto per l’abbandono degli studi, ma la sua lontananza durò poco in quanto il decreto fu revocato.

Si laureò in medicina a Torino nel 1870 ottenendo il massimo dei voti dopo aver presentato una tesi sull’accrescimento del tessuto osseo, che fu molto apprezzata e giudicata degna di stampa. Svolse la professione medica, in qualità di ufficiale medico, a Firenze, Napoli, Salerno e Messina.

Nel 1871 iniziò l’attività di ricerca presso il laboratorio di fisiologia di Firenze diretto da Moritz Schiff: qui compie le sue prime ricerche sperimentali, tra cui si ricordano in particolare quelle sui movimenti dell’esofago. Nel 1873, vinto il premio di perfezionamento all’estero, si recò a Lipsia dove fu allievo del fisiologo Carl Ludwig, apprendendo pertanto la tecnica del metodo grafico per lo studio dinamico dei fenomeni fisiologici.

Nella città tedesca Mosso si guadagnò tanta stima che gli fu offerto il posto di assistente da due Istituti di Fisiologia, ma eglì rifiutò in entrambi i casi. Prima di ritornare in Italia si trattenne per alcuni mesi a Parigi e proseguì gli studi con Ernst Wilhelm von Brücke, Emil Du Bois-Reymond, Claude Bernard e soprattutto Étienne-Jules Marey del quale divenne amico fraterno.

Tornato in patria, frequentò assiduamente l’Istituto di fisiologia di Torino. Nel 1875 fu nominato professore di farmacologia e nel 1879, all’età di 33 anni, successe a Jacob Moleschott alla cattedra di fisiologia, di cui fu direttore per 25 anni. In quello stesso anno l’Accademia Nazionale dei Lincei gli decretò il Premio Reale per l’opera Sulla circolazione del sangue nel cervello dell’uomo e tre anni più tardi il Mosso fu nominato socio Nazionale della stessa.

Durante il periodo in cui diresse l’Istituto di fisiologia di Torino, ci fu un periodo di grande splendore per la biologia e la fisiologia italiane, infatti attorno al Mosso si radunavano i migliori ricercatori provenienti da tutte le regioni italiane. Egli proseguì le sue ricerche e pubblicò nel corso di questi anni molte tra le sue opere più importanti, tra cui La paura (1884), La fatica (1891) e L’uomo sulle Alpi (1897).

Fu nominato senatore nel 1904, lo stesso anno in cui fu colpito da una grave malattia spinale che ne segnò gli ultimi anni di vita. I medici consigliano a Mosso di stare lontano dai laboratori e dalle biblioteche (nelle quali passava gran parte del tempo, immerso nella lettura) e di riposarsi per ritardare il possibile progresso della malattia. Eglì adattò il consiglio a suo modo, e cioè cambiando lavoro, dato che per lui l’ozio era peggio della malattia: tra il 1904 e il 1907 si dedicò quindi all’archeologia.

Eseguì delle ricerche archeologiche a Creta cercando inoltre di quantificare i dati antropometrici dei reperti[11]. Partecipò inoltre a numerose campagne di scavo nel Sud dell’Italia: in Sicilia, in Calabria, a Tarquinia e in Puglia. Qui, il 6 agosto 1909 scoprì con Francesco Samarelli e Michele Gervasio il dolmen della Chianca. Morì il 24 novembre del 1910, dopo che alcuni giorni prima era stato colto da un malessere diventato poi tabe dorsale, sopportando con fermezza le atroci sofferenze, come del resto aveva fatto per tutta la vita.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Mosso

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autore:
Angelo Mosso
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Mosso, Angelo
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