Benoît Malon nacque a Précieux, nella Loira, il 23 giugno 1841. Era di origini contadine e studiò sempre come autodidatta dopo un breve periodo di scuola a Lione in preparazione al seminario.
Nel 1863 si trasferì a Parigi e aderì molto giovane alla Prima Internazionale e fu organizzatore di scioperi (dapprima nell’ambito del suo mestiere di tintore), cooperative, leghe operaie, attività che gli costarono varie condanne. Fu scarcerato nel 1870.
Eletto deputato all’assemblea nazionale come socialista rivoluzionario, si dimise perché in disaccordo con il trattato di pace che stava per essere firmato con la Prussia. Aderì alla Comune di Parigi della quale visse in prima persona la tragica sconfitta. Fu perseguitato e condannato in contumacia; si rifugiò in Italia, prima a Palermo e poi a Milano, collaborando con i gruppi internazionalisti.
Espulso dall’Italia riparò in Svizzera nel 1876, e qui si dedicò alla stesura di La troisième défaite du Prolétariat français e di una monumentale Histoire du Socialisme che andò in stampa tra il 1882 e 1885 dopo il suo rientro in Francia, nel 1880, in seguito ad amnistia.
Nel periodo della sua permanenza in Italia e Svizzera convisse con la scrittrice André Léo fino al 1878.
Diede vita assieme a Jules Guesde alla “Révue socialiste” attorno alla quale si aggregò il Partito operaio. Gli anni trascorsi in Italia tuttavia lo legarono particolarmente al movimento operaio italiano. Vicino alle posizioni di Osvaldo Gnocchi-Viani, collaborò al periodico “La Plebe” di Enrico Bignami e la sua azione fu in direzione di un’ottica conciliativa fra le molteplici correnti del socialismo. Il suo Il Socialismo, compendio storico, teorico e pratico, fu motore per lo spostamento dall’anarchismo al marxismo di consistenti settori delle avanguardie lavoratrici. Questo fu causa di attacchi da “sinistra” per esempio dallo stesso Guesde.
Fu sempre infaticabile militante e fecondo scrittore. Proprio attraverso le sue opere si apprezza lo sviluppo e la maturazione del suo pensiero all’interno del quale le suggestioni dell’organizzativismo partitico e del positivismo finirono per innestarsi sulle precedenti convinzioni libertarie. Questo si evidenzia in particolare nel suo Le Socialisme intégral (1891).
Morì a Asnières, Hauts-de-Seine il 13 settembre 1893.
Fonti:
- L. Valiani – Storia del movimento socialista. Firenze 1951
- Bulferetti – Le ideologie socialistiche in Italia nell’età del positivismo evoluzionistico. Firenze 1951.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Questioni ardenti
La religione, la famiglia e la proprietà - La terza disfatta del proletariato francese
Dal 18 marzo al 28 maggio 1871 Parigi fu retta da un governo rivoluzionario che soppresse l’istituto parlamentare scacciando il governo Thiers che si stabilì a Versailles.