Carolina Magistrelli nacque a Mantova il 14 giugno 1858, figlia di un calzolaio e di una negoziante di scarpe. Studiò dal 1875 al 1877 a Firenze presso la scuola complementare alla scuola normale, che sarebbe poi diventato nel 1882 il Regio Istituto Superiore di Magistero Femminile. Conobbe qui Evangelina Bottero, i percorsi di vita intellettuale e professionale della quale furono spesso intersecati con i suoi. ƈ da ricordare come l’accesso all’universitĆ  fosse reso difficile per le donne in quegli anni dalla mancanza di licei femminili – la scolarizzazione comune per entrambi i sessi era vista in maniera tutt’altro che positiva in quegli anni – unica strada per poter accedere alle facoltĆ  di Medicina, Lettere e Giurisprudenza. Con il diploma di istituto tecnico si poteva invece accedere alla facoltĆ  di scienze.

Nel 1878 sia Evangelina Bottero che Carolina Magistrelli si trasferirono a Roma e poterono entrare alla facoltĆ  di scienze della Sapienza in qualitĆ  di studenti uditori. Per l’iscrizione al secondo biennio dovettero ricevere parere favorevole dal ministro dell’istruzione e attendere l’apposita delibera del consiglio di facoltĆ  che accolse la domanda delle due ragazze nel gennaio del 1880. Il 15 giugno del 1881 entrambe le ragazze si laurearono in scienze naturali, prime donne in Italia a raggiungere questo titolo di studio. Entrambe avevano giĆ  conseguito borse di studio e vinto premi.

Nel 1882 erano giĆ  insegnanti di scienze all’Istituto Superiore Femminile di Magistero di Roma che era stato inaugurato pochi mesi prima. Scopo dell’ISFM era di formare le insegnanti delle scuole normali femminili. I docenti erano equiparati a tutti gli effetti a docenti universitari, nonostante il diploma che veniva conseguito non avesse il valore legale della laurea. Ma, per fornire esempio del livello dell’istituto basti ricordare che nel corpo docente erano presenti, tra gli altri, Capuana, Pirandello e Montessori e altre personalitĆ  di grande valore. Il ruolo dello studio delle scienze era presso l’Istituto certamente non secondario e all’epoca il Magistero, costituitosi nell’ambito di una diffusione di idee liberali, forniva una formazione dove scienze e discipline umanistiche erano saldamente interconnesse.

I documenti rintracciati dagli studiosi che hanno affrontato l’argomento attestano che Bottero e Magistrelli svilupparono la didattica valendosi di laboratori attrezzati e dando ampio spazio alla sperimentazione. Il Magistero fu quindi una fucina di formazione culturale e professionale importante in quegli anni per centinaia di giovani donne. Nel 1883 raggiunse in grado di ā€˜incaricata’, ā€˜straordinaria’ nel 1886 e infine ā€˜ordinaria’ di scienze naturali dal 1890. Insieme ad Evangelina Bottero furono le prime donne in Italia ad avere questa carica in un istituto di studi superiori. Successivamente, nel 1908, divenne professoressa ordinaria anche di Igiene, dopo aver supplito in questo insegnamento per un certo periodo Maria Montessori.

Si era sposata nel 1885 con l’ingegnere Annibale Sprega, costruttore edile che aveva saputo inserirsi in diversi interventi di ammodernamento urbanistico sia a Roma che a Frascati. Nello stesso anno aveva avuto un figlio. A quella data era giĆ  autrice di manuali scientifici.

Insieme alla Bottero si diede infatti anche alla divulgazione scientifica e in questa attivitĆ  rimane un caposaldo il libro Il telefono nell’appendice del quale abbiamo testimonianza degli esperimenti che le due studiose conducevano nel loro laboratorio. Subito dopo, nel 1886, fu autrice di un opuscolo intitolato Conoscere ed amare nell’emancipazione della donna. In questo testo Magistrelli sostiene la necessitĆ  e il diritto per le donne di dedicarsi allo studio evidenziando però che il fine di fondo della cultura femminile non ĆØ tanto l’impegno professionale ma il ruolo di moglie e di madre. Nell’opuscolo suddetto vengono criticate anche le idee emancipazioniste viste come fenomeni estremi funzionali soprattutto a idee ā€˜maschili’.

Nel 1888 pubblicò Elementi di botanica ed Elementi di zoologia, nel 1890 Elementi di fisica e nel 1891 Elementi di chimica e mineralogia. Nonostante fossero testi destinati ad essere manuali scolastici soprattutto per le scuole tecniche femminili, le loro caratteristiche li rendevano anche fruibili per un pubblico più ampio interessato alle tematiche divulgative, grazie soprattutto alla scrittura essenziale ma elegante dell’autrice abbinata a grande cura nello svolgimento degli argomenti. L’impostazione, se pur cauta, ĆØ di marca decisamente ā€˜evoluzionista’ nonostante le difficoltĆ  che una scelta di questo tipo comportava in quegli anni. Non rinuncia quindi ad inserire l’umanitĆ  nel mondo animale. Interessantissimo il discorso che fa Paola Govoni, autrice di bei saggi sull’argomento, sulle peculiaritĆ  della ricerca scientifica compiuta da donne.

Govoni conclude che la posizione di Magistrelli in campo scientifico ĆØ ā€˜coerente’ con quanto sostenuto nell’opuscolo Conoscere ed amare. Il suo manuale di zoologia appare ā€œuna lettura in chiave evoluzionistica del ruolo materno, funzionale alla sopravvivenza della specie in natura e, nel caso dell’umanitĆ , determinante per il progredire della civiltĆ ā€. Abbiamo quindi un’immagine della donna bipartita ma complementare dove il lato ā€˜emancipato’ di studiosa e formato dalla cultura consente di svolgere il ruolo di madre e compagna in maniera più consapevole. Le idee di Magistrelli vanno necessariamente inserite, per essere comprese, nel clima di dibattito sui temi dell’evoluzionismo che caratterizzavano il periodo. Mettendo l’accento sul ruolo femminile nelle cure parentali, ben più importante di quello del maschio, fornisce la sua interpretazione del concetto di ā€œsopravvivenza del più adattoā€.

In più occasioni Magistrelli ottenne la carica di direttrice del Magistero di Roma; lo stesso Gentile nel 1920, avendo il ruolo di commissario dell’istituto, le aveva affidato l’incarico. Ma al momento della soppressione dell’insegnamento delle materie scientifiche al Magistero, Carolina Magistrelli rimase in una posizione interlocutoria. Evangelina Bottero era giĆ  stata allontanata e smantellati e suoi laboratori, quando, il 3 novembre, Gentile scrisse alla Magistrelli offrendole una cattedra presso una scuola complementare. Vale la pena riportare la risposta di Magistrelli, citata nell’interessante studio di Paola Govoni:

Ā«Ringrazio V.E. delle buone parole; ma la mia dignitĆ  di donna e d’insegnante dopo 40 anni di lavoro coscienzioso come prof. Ordinario di un Istituto Superiore del quale per tre volte ho tenuto l’incarico della Direzione col plauso e la deferenza dei miei Colleghi, come ĆØ ben noto a V.E., non mi permette di accettare il posto cui l’E.V. mi avrebbe destinata. Aggiungo che ĆØ sommamente deplorevole che un Governo attui delle riforme, nella pubblica amministrazione, le quali espongono un’insegnante nelle mie condizioni a subire una umiliazione qual ĆØ quella che, con le migliori intenzioni, V.E. mi ha inflitto con la lettera cui questa risponde.Ā»

Il successivo tentativo di mediazione da parte del ministro condusse alla richiesta di collocamento a riposo da parte della Magistrelli, che ribadisce e argomenta le sue ragioni giĆ  espresse nella lettera citata, sottolineando che l’offerta di una cattedra presso una scuola complementare ā€œcostituisce una gravissima offesa alla mia dignitĆ  di donna, ai miei 40 anni di insegnamento di cui 38 come professore ordinario nell’Istituto superiore di Magistero femminile di Roma ed all’onorifico incarico a me dato a varie riprese della direzione dell’Istituto stesso, di cui l’ultimo, proprio per desiderio di V.E. Proprio nell’anno scolastico 1922-23ā€ e l’assurditĆ  che le venga richiesto l’insegnamento, a ragazzi di 10 o 12 anni, di computisteria e matematica ā€œignorando anche i primi elementi di quella e conoscendo di questa solo quello che posso ricordare dell’insegnamento ricevutone, 50 anni fa, nelle scuole secondarieā€. Inoltre a 66 anni avrebbe dovuto sobbarcarsi 24 ore di lezione settimanali quando ne svolgeva 10 all’Istituto, 6 per l’insegnamento delle scienze e 4 per l’insegnamento dell’igiene.

Se il fascismo doveva essere uno strumento per la modernizzazione del paese, su questo versante era partito proprio col piede sbagliato, scegliendo la strada più discutibile per superare il periodo positivista, che aveva caratterizzato il mondo culturale a cavallo dei due secoli, e soppiantarlo con gli aspetti più deteriori della visione idealistica. Per altro non era che il primo passo verso una serie di provvedimenti sempre più fortemente discriminanti per la carriera scolastica delle donne. Fu impedito dal decreto Gentile alle donne di partecipare ai concorsi per il ruolo di preside, e nel 1926 il decreto del ministro Pietro Fedele esclude le donne dai concorsi per le cattedre di lettere classiche nei licei; lettere italiane e storia negli istituti tecnici e magistrali; e cosƬ via…

La capacitĆ  di Magistrelli di superare il carattere emarginante nelle carriere femminili, supportato dall’idea di derivazione lombrosiana che la diversa natura debba forzatamente indirizzare a un’altrettanto diversa destinazione sociale, per imporsi quale professionista capace di trasmettere con efficacia il sapere scientifico, resta una pietra miliare, al fianco di una vera icona come Maria Montessori, sulla strada del superamento delle norme discriminanti e della ghettizzazione di genere, strada che ancora oggi deve essere portata a compimento tramite il pieno riconoscimento del merito e della qualitĆ  del lavoro delle donne nelle universitĆ  italiane.

MorƬ a Roma il 17 luglio 1939.

Fonti:

  • P. Govoni, Studiose e scrittrici di scienza tra l’etĆ  liberale e il fascismo. Il caso Bottero e Magistrelli. In: Ā«GenesisĀ», VI/1, 2007.
  • M. Cavazza, P. Govoni, T. Pironi [a cura di], Eredi di Laura Bassi. Docenti e ricercatrici in Italia tra etĆ  moderna e presente. Milano 2014.
  • P. Govoni, Donne e scienza e societĆ  nelle universitĆ  italiane, 1877-2005. In: Storia, scienza e societĆ . Ricerche sulla scienza in Italia nell’etĆ  moderna e contemporanea. Bologna, 2006.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Il telefono
    (di Evangelina Bottero e Carolina Magistrelli)
    Quando, nel 1883, Evangelina Bottero e Carolina Magistrelli, prime due donne in Italia laureate in scienze naturali, pubblicarono questo testo divulgativo non esisteva praticamente nulla sull’argomento in lingua italiana. Lo strumento del telefono, ancora poco conosciuto, si avviava però a diffondersi rapidamente.
 
autore:
Carolina Magistrelli
ordinamento:
Magistrelli, Carolina
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