Felice Menghini

Felice Menghini nacque a Poschiavo il 20 settembre 1909. Era figlio di un tipografo, il primo di una numerosa nidiata.

Prese la via degli studi a Milano e a Monza, e seguì poi la sua vocazione religiosa studiando teologia al Seminario di San Lucio a Coira. Nel 1933 fu ordinato sacerdote.

In seguito si laureò alla Facoltà di lettere dell’Università cattolica di Milano con una tesi su Paganino Gaudenzio, un letterato del Seicento nativo di Poschiavo, famoso nel suo secolo e poi dimenticato.

Salvo il periodo degli studi e un anno trascorso in Mesolcina come curato, visse a Poschiavo, dove fu dapprima parroco, poi canonico e infine prevosto della Collegiata di San Vittore.

Nella sua breve vita non trascurò mai gli studi letterari e il culto della poesia. I suoi fratelli, titolari della Tipografia Poschiavina che agiva anche da piccola casa editrice, pubblicarono alcuni suoi volumi. Lui stesso aveva fondato e curava la collana dell’«Ora d’oro» delle Edizioni di Poschiavo; per questa collana aveva curato la traduzione delle poesie di Rilke e nella stessa collana conobbe il proprio esordio letterario, con la raccolta poetica Incantavi, Piero Chiara che, come altri scrittori e intellettuali lombardi – Scerbanenco Vigorelli, Apollonio, Borlenghi – , aveva cercato rifugio in Svizzera durante il periodo della Repubblica Sociale, trovando appoggio e aiuto anche presso Menghini. Il fitto carteggio con questi letterati è tornato alla luce nel 2000 grazie ad Andrea Paganini che nel 2007 dà visibilità editoriale al suo studio con il volume Lettere sul confine.

Cercò il contatto con uomini di cultura italiani, contribuendo a scrivere una pagina ricchissima e poco conosciuta della storia letteraria italiana, quella degli esuli italiani in Svizzera; ma come sacerdote rimase vicino alla gente del suo paese interessandosi anche del patrimonio culturale della valle.

Fu inoltre giornalista, si dilettò di pittura, trovò anche il tempo di praticare gli sport tipici dell’ambiente alpino: la caccia, la pesca, lo sci, l’escursionismo.

Perì in un incidente di montagna, travolto da una frana di pietre, il 10 agosto 1947. Nel settimanale locale “Il Grigione italiano”, direttore del quale era lo stesso Menghini, erano comparse le prime pagine di un suo romanzo rimasto incompiuto.

Opere:

  • Leggende e fiabe di Val Poschiavo, Poschiavo 1933.
  • Umili cose, poesie, Bellinzona 1938.
  • La Chiesa di San Carlo a Poschiavo, Poschiavo 1939.
  • Nel Grigioni italiano, prose varie, Poschiavo 1940.
  • Paganino Gaudenzio, letterato grigionese del ‘600, Milano 1941.
  • Parabola, poesie, Bellinzona 1944.
  • Il fiore di Rilke, traduzioni, Poschiavo 1945.
  • Esplorazione, poesie, Bellinzona 1946.

Fonti:

  1. F. Pool, introduzione e nota biografica al volume Poesie, Milano, 1977.
  2. A. Paganini, Lettere sul confine, Novara 2007.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Poesie
    Scelta di poesie tratte dai volumetti Parabola e Esplorazioni oltre ai Poemetti sacri che erano in preparazione (pubblicati nei «Quaderni Grigioni italiani») quando l'autore morì.
 
autore:
Felice Menghini
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Menghini, Felice
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