Dall’incipit del libro:
Orrore del tetro cubo della mia camera
da sei lati chiusa come una bara!
Orrore della Terra, vischio sinistro alle mie zampe d’uccello!
Oh! salire! Salire….. fuggire in alto e lontano!
Dalla breccia della parete, scoppiata subitamente,
il mio gran monoplano dalle aperte ali bianche
fiuta l’azzurro del cielo….
Davanti a me, l’acciaio con sfolgorante fragore
dilacera la luce, e la febbre
cerebrale della mia elica
espande nell’aria il suo rombo.
Sulle mie ruote ragionanti io tutto vibro danzando,
e mi schiaffeggia il folle vento dell’estro!
I meccanici intanto, nel buio
logico della mia camera,
per la coda trattengono elasticamente
la mia ansia di volo,
come si tiene a guinzaglio un cervo volante….
Via! Lasciatemi! Parto!

