Florence Sophia Montgomery nacque a Chelsea, Londra, al n. 2 di Halkin Terrace, il 17 gennaio 1843, secondogenita di cinque figlie e due figli dell’ammiraglio Sir Alexander Leslie Montgomery, terzo baronetto, succeduto a suo fratello nella baronia nel 1878, e sua moglie, Caroline Rose Campbell. Un altro fratellino e un’altra sorellina morirono in tenerissima età. Sir Alexandre Montgomery era deputato e ufficiale di marina in servizio; fu inserito nell’elenco di riserva nel 1871 come vice ammiraglio. Era altresì cugino di primo grado di Jemima Montgomery, la baronessa von Tautphoeus (1807-1893) scrittrice irlandese che visse prevalentemente in Germania.
All’età di tredici anni, nel 1856, si trasferì con la famiglia al 56 Cadogan Place, Belgravia, Londra. Essendo Florence secondogenita di una ampia schiera di sorelline e fratellini (il suo fratellino più giovane nacque nel 1859), iniziò la sua carriera di novellista raccontando fiabe ai più piccoli. Una sua storia stampata per la vendita in occasione di un evento benefico, su una ragazzina dai capelli dorati la cui madre muore di scarlattina, fu pubblicata su consiglio del romanziere G. J. Whyte-Melville, amico di famiglia, con il titolo A Very Simple Story (1867). Questa novella venne illustrata da sua cugina di primo grado, Sibyl Montgomery, marchesa di Queensberry (pittrice morta nel 1935), madre di Lord Alfred Douglas, scrittore (1870-1945). Il successo di questa sua prima opera, pubblicata quando l’autrice era appena ventitreenne, la indusse a proseguire nell’attività di scrittrice.
La sua attenzione per le vicende legate alla malattia e alla morte è tipico dell’opera successiva di Montgomery, così come il fatto che i personaggi centrali siano bambini sebbene il lettore al quale si rivolge sia un adulto. La provenienza da una famiglia aristocratica e molto religiosa le garantì una solida istruzione sia in campo letterario che in quello della fede, cosa che si manifesta profondamente in tutte le sue opere.
La svolta di Montgomery avvenne con il suo terzo lavoro, Misunderstood (1869), nella cui prefazione afferma: «Quella che segue non è una storia per bambini. È destinata a coloro che sono interessati ai bambini». È la storia di Humphrey Duncombe, il cui padre vedovo lo considera insensibile e sconsiderato, ma il cui buon umore nasconde pensieri e sentimenti profondi e desiderio dell’affetto paterno e della madre morta. Il padre si renderà conto di quanto si sia sbagliato prima della morte straziante del ragazzo.
Questo libro fu un grande successo e venne ristampato per tutta la durata della vita dell’autrice, tanto che i suoi romanzi successivi apparvero sempre come opera “dell’autrice di Misunderstood”. Romanzo tipicamente “strappalacrime”, porta il lettore a identificarsi con il bambino i cui sentimenti vengono fraintesi e vuol far sentire in colpa gli adulti. Tali storie, chiarì Montgomery nella prefazione a Trown Together (in due volumi pubblicato nel 1872), non erano adatte alla lettura dei bambini poiché erano, per così dire, indotti, quasi obbligati a “schierarsi dalla parte dei bambini contro i genitori”.
Non accade nulla di così pericoloso in The Children with the Indian Rubber Ball: a Little Story for Children (1872), un racconto piuttosto severamente moralistico su una bambina in vacanza al mare, rivolto ai bambini, e successivamente raccolto insieme ad altri in The Town-Crier (1874). Moral Tales for Children (1886) è preceduto da una nota nella quale Montgomery precisa che «L’Autrice è ansiosa di distinguere tra le sue Storie sui bambini e le sue Storie per bambini». Allo stesso modo Wild Mike and his Victim (1875), un racconto sui trovatelli, genere popolare negli anni settanta dell’800, è preceduta dall’affermazione: «La storia che segue non è una continuazione della Town Crier Series, né è destinata ai bambini.»
Seaforth (1878) fu invece uno dei numerosi romanzi dell’epoca per adulti con trama incentrata su vicende sentimentali; la sua eroina è la figlia unica e indesiderata di una nobile casata. The Fisherman’s Daughter (1889) è la storia di una ragazza viziata che diventa una sarta alla moda, e Colonel Norton (1895) parla della trasformazione di un orfana frivola in una moglie virtuosa.
La narrativa di Montgomery ha un tono spiccatamente pio e moralistico e la sua ambientazione abituale è la società alla moda. Sebbene le comodità dei ricchi siano spesso in contrasto con le privazioni dei più poveri, uno dei tipi preferiti di Montgomery è la signora della società che è anche misericordioso angelo benefattore ed esempio sia di virtù che di fascino, come la madre dell’eroina in A Very Simple Story, o la duchessa di Grinstead in A Fisherman’s Daughter.
Un tema frequente è l’abbandono di figli da parte dei ricchi e i sentimenti dei fanciulli che, come l’eroe di Misunderstood o l’eroina di Seaforth, non piacciono e non sono compresi da uno o da entrambi i genitori.
Verso la fine della sua carriera emerge una elemento fino allora sotterraneo di animosa critica verso la giovane donna moderna, ad esempio Lady Jane Marton in Tony: a Sketch (1898), una creatura gretta, egoista, che va in bicicletta (!) e che riscopre la propria femminilità salvando la vita di un ragazzino che incontra su un treno.
La corrispondenza di Montgomery con Macmillan, il suo editore durante l’ultima parte della sua vita, testimonia la notevole diffusione dei suoi libri fino al XX secolo inoltrato e che quasi tutte le sue opere erano state tradotte in tedesco e francese, e alcune anche in italiano, olandese, inglese e russo.
In una lettera senza data dice: «Non ho risposta dal richiedente per i “diritti cinematografici” di Misanderstood». Tuttavia non ci sono tracce di trasposizioni cinematografiche di nessuna delle sue opere prima di Misunderstood di Jerry Schatzberg (MGM/United Artists, 1984, in edizione italiana con il titolo Il primo sole d’estate). Questo è quanto afferma Charlotte Mitchell ignorando evidentemente che la trasposizione cinematografica – certamente impreziosita dalla presenza nei panni di Sir Everard di Gene Hackman – alla quale accenna è in realtà un remake del precedente lavoro italiano di Comencini, che fu presentato in concorso a Cannes nel 1967.
Il nipote di Florence Montgomery, Sir Hughe Montgomery Knatchbull-Hugessen (1886-1971), lascia intendere nelle sue memorie che le sue zie conducessero una vita insolitamente riservata e austera. Di certo un’attività rilevante di Florence Montgomery fu dedicata al lavoro di beneficenza tra i poveri di Londra. La casa di Cadogan Place (nella quale morirono sia suo padre che sua madre rispettivamente nel 1888 e nel 1909) fu la sua casa e quella delle sue due sorelle non sposate, per sessantasette anni fino a quando lei stessa morì lì, ottuagenaria, di tumore al seno, l’8 ottobre 1923. Fu sepolta il 12 ottobre al cimitero di Brompton, a Londra.
Fonti:
- C. Mitchell, voce Montgomery, Florence Sophia in: Brian Harrison & H. C. G. Matthew – Oxford Dictionary of National Biography – volume 39 Morant-Murray (2004, Oxford University).
- https://en.wikipedia.org/wiki/Florence_Montgomery
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
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- Incompreso
Il successo intramontabile di questo romanzo è probabilmente dovuto alla grande abilità dell’autrice di inserire considerazioni non banali di analisi psicologica senza dover ricorrere a deviazioni nel corso della narrazione che è fatta di piccoli eventi sempre raccontati in forma semplice e ricca di sentimento.