Misunderstood fu pubblicato a Londra nel 1869 ed è una sottile e drammatica analisi psicologica che ha fatto piangere generazioni di bambini. L’autrice si sentì quindi in obbligo di anteporre all’edizione del 1896 una breve introduzione, che non è compresa in questa traduzione italiana di Sofia Bisi Albini e che quindi traduco integralmente qui di seguito:

«Quello che leggerete non è un racconto per bambini. È destinato a coloro che si interessano ai bambini; per coloro che sono disponibili a entrare in sintonia con il mondo infantile e a vedere la vita come appare a un bambino e ad entrare per almeno una mezz’ora nei molteplici piccoli interessi, speranze, gioie e ostacoli che ne fanno parte e la riempiono. Si è pensato che la vita dei bambini, così come essi la conoscono, dal loro punto di vista parziale, non sempre è sufficientemente conosciuta e approfondita per cui talvolta i bambini stessi vengono trascurati o fraintesi; gettare un po’ di luce, per quanto debole, sull’argomento, è uno degli scopi di questa breve narrazione. È così tanto quello che di questo racconto proviene dall’osservazione diretta e dal ricordo, che l’autrice non può fare a meno di sperare che non aver fallito del tutto il suo obiettivo.»

Il successo di questo romanzo è probabilmente connesso con la grande abilità dell’autrice di inserire considerazioni non banali di analisi psicologica senza per questo dover ricorrere a momenti dispersivi o deviazioni nel corso della narrazione che è fatta di piccoli eventi sempre raccontati in forma semplice e ricca di sentimento e che racchiudono il messaggio di insegnamento morale che vuole trasmettere l’autrice. È questo che fa di Incompreso un libro di grande successo senza certamente essere un capolavoro – né l’autrice una grande scrittrice – vale a dire che non è un’opera che viene apprezzata per il suo valore “estetico” o che possa essere considerata “opera d’arte”. Stile piano e semplicità sono tuttavia pregi che possono giustamente essere apprezzati.

Il protagonista è un bambino inglese di sette anni, Humphrey, figlio primogenito del ricco deputato Sir Everard Duncombe, da due anni vedovo. Il secondo figlio è il piccolo, delicato e di salute cagionevole Miles. Poiché Sir Everard è spesso assente da casa per i suoi impegni di parlamentare, i due bambini sono affidati alle cure di una governante, Virginie. Sir Everard non comprende – e la burbera, religiosissima e apprensiva Virginie meno che mai – che Humphrey nasconde sotto la naturale esuberanza, che fa di lui un turbolentissimo discolo, un profondo e disperato dolore per la perdita della mamma. Non lo capisce al punto che è perfino incredulo quando si rende conto che il figlio sa benissimo chi è la figura femminile riprodotta nel quadro del salotto che tiene in braccio un bimbo. E pensa perfino che il salotto sia sempre chiuso e non sia invece il rifugio di Humphrey nei momenti di sua intensa disperazione. Per questo Sir Everard considera Humphrey un monello spensierato e, forse, insensibile, e riversa quindi le sue attenzioni prevalentemente sul piccolo Miles che sarebbe dolce, affettuoso e ubbidiente, se non venisse trascinato nelle pericolose avventure ideate dallo spericolato fratello maggiore. I due bambini si vogliono davvero molto bene, ma questo non impedisce ad Humphrey di dimenticare le raccomandazioni paterne e di sottovalutare la cagionevolezza di salute del fratellino, simile alla madre in questo. Per cui una mattina usciti di nascosto a cercare funghi all’alba, Miles rimane per parecchio tempo sotto la pioggia e si ammala. Gli adulti non mancano di riversare le loro eccessive ansietà su Humphrey che ne rimane disperato e, pieno di sconforto e solitudine, si addormenta ai piedi del grande ritratto della mamma. Ma quando accade un guaio davvero grave è Humphrey stesso ad esserne vittima. Ispirato da un avventuroso racconto dello zio vuole salire su un albero che presenta un ramo proteso su uno stagno, nonostante il padre lo abbia avvertito che quel ramo è marcio. La tragedia è inevitabile ed è qui che la caratteristica della “lacrimosità” spesso rimproverata all’autrice emerge con più evidenza.

Montgomery è abile a porre l’accento su episodi commoventi che con più facilità influiscono sull’emozionalità di chi legge. Ma questo accento è in realtà appena adombrato e non forzato, la sensibilità non viene in realtà diretta artificiosamente in una direzione “strappalacrime” ma solo evocata con semplicità e apparente leggerezza. La stessa leggerezza con la quale la scrittrice propone la profondità di sentimenti di Humphrey solo mimetizzata da una apparente indifferenza. Sentimenti che non si concretizzano solo tramite il ricordo della mamma, ma anche in generosità e altruismo, verso l’anziano e sordo Dyson, il piccolo zoppo Tom e persino la cornacchia che lui stesso ha colpito involontariamente a un’ala con una sassata e per la quale ha adesso una cura estrema accettando anche le “beccate”. Ingenuo e sincero, si esprime sempre con grande franchezza anche all’interno del mondo “adulto”. Memorabile la sua reazione quando, al pranzo organizzato dal padre per incontrare i suoi elettori, aspettandosi, per uno scherzo dello zio che ha volutamente equivocato sul termine “aborigeni”, di vedere a pranzo una tribù di selvaggi, non manca di esternare la sua delusione per quel banale raduno di signori in giacca e cravatta. Potente, come ovvio, l’influenza della religione. L’unico posto dove Humphrey è quieto e composto è in chiesa e su di lui ha influenza fino agli ultimi istanti di vita il ricordo di una predica incentrata su un brano di Apocalisse. Il messaggio che l’autrice vuol trasmettere è che i valori morali e la vita dell’anima sono sostegno e indirizzo per ogni nostra azione e ci possono fornire essi soli la spiegazione del significato della vita e della morte. Forte di questi valori Humphrey, lo spensierato e insensibile Humphrey, affronta il passo che in pochi sanno affrontare con serenità, con una preparazione spirituale che lascia incredulo l’affranto padre.

Sono numerose le traduzioni italiane di questo classico che ha accompagnato, spesso con edizioni ridotte e adattamenti, l’infanzia delle generazioni almeno fino agli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. In questo e-book presentiamo quella, integrale, di Sofia Bisi Albini. Per le versioni cinematografiche italiane va ricordata quella di Comencini del 1967, ambientata a Firenze, mentre esiste un adattamento teatrale a cura di Adriana De Gislimberti.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Proprio appena finito il pranzo, un diluvio di pioggia si versò sui campi e sui giardini, sui tetti e giù per i muri della vecchia abbazia di Wareham nella contea di Sussex, e la tavola non era ancora sparecchiata, che già due testine ricciute, stretta l’una contro l’altra, si affacciavano alla finestra a guardar le nubi con impazienza.
Che triste dopo pranzo! E pensare che il babbo doveva arrivare! e che aveva loro permesso di andargli incontro alla stazione! Sarebbe stato così bello!
Non v’era posto per Virginia nel calessino, ed essi avevano promesso di starvi tranquilli, di non mettere i piedi sulle ruote nel salir su, e di non saltar fuori prima che non fosse ben fermo: di non fare insomma nessuna delle solite bizzarrie. Sarebbero stati affidati soltanto a Pietro, il cocchiere. Ah! che divertimento sarebbe stato!

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descrizione breve:
Il successo intramontabile di questo romanzo è probabilmente dovuto alla grande abilità dell’autrice di inserire considerazioni non banali di analisi psicologica senza dover ricorrere a deviazioni nel corso della narrazione che è fatta di piccoli eventi sempre raccontati in forma semplice e ricca di sentimento.
autore:
opera di riferimento:
Incompreso / Miss Florence Montgomery ; traduzione di Sofia Bisi Albini. - Milano : Baldini e Castoldi, 1915. - 179 p. ; 19 cm.
licenza:

data pubblicazione:
27 marzo 2024
opera elenco:
I
soggetto BISAC:
FICTION / Vita Familiare
FICTION PER RAGAZZI / Questioni Sociali / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Giuseppe Piero Perduca
impaginazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
Marco Totolo (ePub)
Carlo F. Traverso (revisione ePub)
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Claudia Pantanetti, liberabibliotecapgt@gmail.com
Gabriella Dodero
Ugo Santamaria (ePub)
revisione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
traduzione:
Sofia Bisi Albini