Giuseppe Mazzini nacque a Genova il 22 giugno del 1805 da Giacomo, professore universitario ex giacobino e da Maria Drago.
A soli quindici anni fu ammesso all’Università, in un primo tempo venne avviato agli studi di medicina, poi a quelli di legge, ma sin dall’adolescenza si mostrò più interessato agli studi politici e letterari.
Nel 1826 scrisse il suo primo saggio letterario, Dell’amor patrio di Dante (pubblicato poi nel 1837). Nel 1827 si laureò in legge, e nello stesso periodo entrò a far parte della Carboneria, per la quale svolse incarichi vari di carattere organizzativo in Liguria e in Toscana.
Animo rivoluzionario, concepiva la rivoluzione non come rivendicazione di diritti individuali non riconosciuti, bensì come un dovere religioso da attuare in favore del popolo. Negli anni seguenti collaborò con l’Indicatore genovese (giornale che verrà soppresso dal governo Piemontese nel 1829), scrivendo articoli e note bibliografiche.
Nel 1830 Mazzini iniziò a viaggiare in tutta Italia per trovare nuovi adepti per la carboneria. Tradito e denunciato alla polizia quale carbonaro venne arrestato e rinchiuso nella fortezza di Savona. L’anno seguente, prosciolto per mancanza di prove e quindi liberato, gli venne imposto di scegliere tra il confino, sotto la sorveglianza della polizia, o l’esilio. Scelse quest’ultimo, recandosi a Ginevra dove incontrò altri esuli.
In seguito, a Marsiglia, fondò la Giovine Italia, che ebbe come sottotitolo: Serie di scritti intorno alla condizione politica, morale e letteraria dell’Italia, tendenti alla sua rigenerazione, società con cui propugnò l’unità nazionale in senso repubblicano e democratico.
Appena salito al trono Carlo Alberto, gli scrisse per esortarlo a prendere l’iniziativa della riscossa italiana, ma senza ottenere risultati. Allargò poi il suo impegno ideologico con la fondazione della Giovine Europa.
Giuseppe Mazzini morì a Pisa nel 1872, con la consolazione di spegnersi in patria, dopo aver vissuto quasi sempre in esilio.
Note biografiche a cura di Michela Pisu.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- A Carlo Alberto di Savoja
- A Pio IX Pontefice Massimo
Lettera di G. Mazzini
L'8 settembre 1847, Giuseppe Mazzini scriveva a Pio IX, invitandolo a mettersi a capo del moto risorgimentale, prefigurando da quel momento la sostituzione della fede cristiana con una "religione della Patria", che egli stesso riterrà legittima, assumendo nel marzo 1849 la carica di triumviro della Repubblica Romana. - Agli italiani
- Cenni e documenti intorno all'insurrezione lombarda e alla guerra regia del 1848
- Il comune e l'assemblea di Francia nel 1871
- D'alcune cause che impedirono finora lo sviluppo della libertà in Italia
- D'una letteratura europea
- Della Giovine Italia
- Doveri dell'uomo
- Filosofia della musica
- I fratelli Bandiera
- La Giovine Italia
Nuova edizione - Istruzione generale per gli affratellati nella Giovane Italia
- Lettere slave
- Mazzini a Roma
La municipalità di Roma volle celebrare nel 1922, anno-simbolo della crisi dello Stato liberale, il 50° anniversario della morte di Mazzini con la pubblicazione di una breve antologia di lettere, scritti e discorsi risalenti al periodo in cui l'apostolo della democrazia italiana, smentendo la non sempre positiva fama di predicatore idealista e visionario, diede prova di straordinarie capacità politiche e diplomatiche. - Mazzini e l'Internazionale
- Pio IX
Lettera di Giuseppe Mazzini al clero italiano - La questione italiana e i repubblicani
- La Repubblica alla prova
Questo discorso fu pronunziato da Giuseppe Mazzini nel corso dell'Assemblea Costituente della Seconda Repubblica Romana, nella primavera del 1849. In esso Mazzini incita l'Assemblea all'unità di intenti nel sostegno alla Repubblica, superando le differenze politiche tra "repubblicani di ieri" e "repubblicani dell'oggi", tra Assemblea e Governo, nella comune lotta contro il nemico. - Scritti
Politica ed economia - Su due tombe
Lettere ad Adelaide Cairoli e ad Elisa Ferrari ; Il credo religioso