Dall’incipit del libro:
S’io vi credessi re volgare, d’anima inetta o tirannica, non v’indirizzerei la parola dell’uomo libero. I re di tal tempra non lasciano al cittadino che la scelta fra l’armi e il silenzio. Ma voi, Sire, non siete tale. La natura, creandovi al trono v’ha creato pure a’ grandi concetti ed a’ forti pensieri; e l’Italia sa che voi avete di regio più che la porpora. I re volgari infamano il trono su cui si assidono, e voi, Sire, per rapirlo all’infamia, per distruggere la nube di maledizioni, di che lo aggravano i secoli, per circondarlo d’amore, non avete forse bisogno che d’udire la verità: però, io ardisco dirvela, perché voi solo estimo degno d’udirla, e perché nessuno tra quanti vi stanno attorno può dirvela intera. La verità non è linguaggio di cortigiano: non suona che sul labbro di chi né spera, né teme dalla potenza. Voi non giugnete oscuro sul trono. E vi fu un momento in Italia, Sire, in cui gli schiavi guardarono in voi siccome in loro liberatore; un momento che il tempo v’avea posto dinanzi, e che, afferrato, dovea fruttarvi la gloria di molti secoli. E vi fu un altro momento, in cui le madri maledissero al vostro nome, e le migliaia vi salutarono traditore, perché voi avevate divorata la speranza e seminato il terrore. Certo furono momenti solenni, e voi ne serberete ancora gran tempo la memoria, ma noi l’abbiam cancellata quella memoria. Noi abbiam cercato sul vostro volto i lineamenti del tiranno: e non v’erano; né l’uomo che avea potuto formare un voto santo e sublime potea discendere a un tratto fino alla viltà della calcolata perfidia. Però, abbiam detto: nessuno fu traditore fuorché il destino. Il principe lo intravvide da lungi; e non volle affidare alla ostinazione la somma delle speranze italiane. Forse anco, l’alto animo suo rifuggì dalla idea che la calunnia potesse sfrondare il serto più immaculato; e mormorare: il principe congiurò la libertà della patria per anticiparsi d’alcuni anni quel trono che nessuno potea rapirgli. Così dicemmo: ora vedremo, se c’ingannammo: vedremo se il re manterrà le promesse del principe.


