Il testo è pubblicato in collaborazione con la Associazione Mazziniana Italiana (http://www.associazionemazziniana.it/) che ringraziamo per aver concesso la pubblicazione nell’ambito del Progetto Manuzio.
Dall’incipit del libro:
Se, come dite, vi sembra che la ristampa de’ miei articoli sull’Internazionale possa in qualche modo giovare, stampate pure. Io li scrissi con un senso di mestizia nell’anima e per puro obbligo di coscienza. L’influenza esercitata dal Consiglio dell’Internazionale sul secondo periodo di vita del Comune Parigino e l’intrecciarsi dei fatti della difesa col programma di quella funesta Associazione m’istigavano a tacere. Là, nel moto di Parigi, erano, come in ogni moto di popolo, entusiasmo sincero nella moltitudine degli ignoti, impulsi buoni a principio, guasti o sviati più dopo da pochi demagoghi cospiratori, istinti repubblicani irritati dalla tristissima condotta dell’Assemblea, uno splendido indizio del come un popolo possa, volendo fortemente, ordinarsi e conquistare rapidamente un dato terreno, e una mirabile attitudine a combattere e morire per una causa creduta giusta. E per riverenza a quella attitudine e alla natura d’elementi che diretti da altri uomini e a più giusto fine avrebbero potuto cancellar di sulla fronte alla Francia la macchia d’una innegabile inerzia nella guerra contro l’invasore straniero, io avrei preferito tacermi.


