Goffredo Mameli nacque a Genova il 5 settembre 1827 da Giorgio Mameli, ufficiale di marina, e da Adelaide Zoagli.
Risale al 1846 la prima partecipazione del Mameli alle sedute della società “Entelema”, della quale divenne nel 1947 segretario e dove lesse i primi discorsi e le prime poesie. Nell’agosto di quell’anno aveva stretto relazione con Nino Bixio, che riallacciava in Genova le fila della propaganda mazziniana.
Tra l’autunno del ’47 e il marzo del ’48 (tra la concessione delle riforme e le cinque giornate di Milano), il Mameli ebbe già funzioni direttive nel movimento insurrezionale di Genova. Diresse tra il novembre e il dicembre del 1847, le manifestazioni popolari che culminarono con la celebrazione della cacciata degli austriaci da Genova (10 dicembre 1746); in queste occasioni componeva i suoi inni, che divenivano improvvisamente popolari: nacquero così “Fratelli d’Italia” e l’inno per la commemorazione di Balilla, scritto mentre preparava l’illuminazione delle cime degli Appennini per l’anniversario.
Nell’imminenza della guerra, nel marzo del ’48, aveva già preparato il corpo franco, e con questo entrò in Lombardia. Oltre ai combattimenti, spesso veniva chiamato a Milano, per consultazione, dal Mazzini.
Dopo l’armistizio Salasco, torna a Genova e chiama Garibaldi per preparare i volontari per l’invasione della Lombardia. A metà ottobre è chiamato a dirigere il quotidiano “Il Diario del popolo”.
Segue Garibaldi in Toscana e a Roma, dove organizza la Costituente, tra il gennaio e il febbraio del ’49. Partecipa ai combattimenti contro i francesi che assediano a Roma. Combatte a Palestrina e a Velletri; negli scontri attorno a villa Corsini, il 3 giugno rimane ferito a una gamba. Spira il 6 luglio, tre giorni dopo l’amputazione.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti.
Approfondimenti
- Temistocle Solera, collaboratore di Cavour, scrisse per Verdi alcuni libretti, tra i quali quello del celeberrimo Nabucco; l’opera, rappresentata per la prima volta nel 1842, trattando il tema dell’oppressione dei popoli, contribuì a creare il mito di Verdi patriota. Alcuni hanno proposto di utilizzare come inno nazionale, in luogo di quello di Mameli, l’amatissimo Coro dell’opera. Il libretto è disponibile per il download gratuito in vari formati.
Autori ed opere legati al Risorgimento, e quindi a Mameli, presenti nella biblioteca del “Progetto Manuzio”
- Giuseppe Cesare Abba scrisse vari testi legati alla spedizione dei Mille, nei quali, per altro, fa riferimento a componimenti poetici di Mameli; nella biblioteca del Progetto Manuzio sono diponibili: Da Quarto al Volturno e Storia dei Mille.
- Alla spedizione dei Mille partecipò anche Ippolito Nievo; nel suo romanzo Le confessioni di un italiano disegnò un quadro della storia italiana dal 1775 al 1856, analizzando quindi alcune fasi della lotta per l’indipendenza italiana.
- Un altro garibaldino fu Felice Cavallotti.
- Silvio Pellico, nella notissima opera Le mie prigioni, narrò la sua detenzione nel carcere dello Spielberg (1820-1830), dovuta alla sua collaborazione con la Carboneria.
- Carlo Pisacane, patriota e scrittore, nel 1849 guidò la difesa della Repubblica romana che coinvolse anche Mameli; nel 1857 organizzò la fallimentare spedizione di Sapri, nella quale trovò la morte.
Altri autori legati al Risorgimento furono: Carlo Cattaneo, Gino Capponi, Giuseppe Mazzini.
- Rapporti con la mazziniana Giovane Italia ebbe Carlo Bini che, proprio per questo, fu imprigionato all’Isola d’Elba; nella nostra biblioteca sono presenti opere composte durante la detenzione.
- Profondi sentimenti patriottici, evidentissimi nella tragedia Adelchi e nell’ode Marzo 1821, ebbe anche, come è noto, Alessandro Manzoni.
- Avvenimenti risorgimentali relativi alla città di Firenze sono descritti nell’opera Firenze Vecchia di Giuseppe Conti.
Dallo Statuto albertino alla Costituzione italiana
- Lo Statuto del regno di Sardegna (noto anche come Statuto albertino): la costituzione del Regno di Sardegna concessa da Carlo Alberto nel 1848, anno della prima guerra d’indipendenza, successivamente estesa al Regno d’Italia.
- Riflessioni sullo Statuto sono presenti nel testo di Graziano Galassi: La costituzione e le vicende politico-istituzionali italiane dal 1946 al 1994.
- Repubblica romana: Costituzione della Repubblica romana del 1849.
- Italia, Costituzione della Repubblica italiana.
Approfondimenti a cura di Giuseppe D’Emilio.
Fonti
- Introduzione a “Pagine politiche”, Milano – 1950.