Tradotto da Works of Ossian in italiano nel 1763 dall’abbate Melchiorre Cesarotti (vedi). L’opera si ritiene fosse di James Macpherson (vedi). Nella presente edizione sono stati inseriti i numeri di riga e le note del traduttore.
Dall’incipit del libro:
Arto, supremo re d’Irlanda, essendo venuto a morte, ebbe per successore Cormac suo figliuolo rimasto in minorità. Cucullino, figliuolo di Semo, signore dell’isola della nebbia, una delle Ebridi, ritrovandosi a quel tempo in Ulster, ed essendo rinomatissimo per le sue grandi imprese, fu in un’assemblea di regoli, e capi delle tribù radunate per quest’oggetto a Temora, palagio del re d’Irlanda, eletto unanimemente custode del giovine re. Non avea governato a lungo gli affari di Colmac, quando fu recata la novella che Svarano, figlio di Starno, re di Loclin, o sia della Scandinavia, avea disegnato d’invader l’Irlanda. Cucullino, a tal nuova spedì tosto Munan figliuolo di Stirmal, guerriero irlandese, a Fingal, re o capo di quej Caledonj, che abitavano la costa occidentale della Scozia, per implorarne soccorso. Fingal mosso non meno da un principio di generosità, che dall’affinità che passava tra lui e la famiglia regale d’Irlanda, risolse di far una spedizione in quel paese: ma prima ch’egli arrivasse, il nemico era già approdato ad Ulster. Cucullino, in questo frattempo aveva raccolto il fiore delle tribù a Tura, castello di Ulster,e mandati scorridori lungo la costa, perchè gli dessero pronte notizie dell’arrivo del nemico. Tal è lo stato degli affari, quando il poema comincia. L’azione del poema non comprende che cinque giorni, e cinque notti. La scena è nella pianura di Lena, presso una montagna chiamata Cromla, sulla costa di Ulster.


