John Stuart Mill nasce a Londra il 20 maggio 1806. Il padre, storico ed economista, ne è l’unico educatore geloso e assiduo. Di intelligenza precoce, a soli otto anni il piccolo John ha già dimestichezza col latino ed il greco ed è un appassionato di studi matematici.
A 14 anni si reca in Francia ospite del fratello di Bentham, Samuel, e qui incontra e frequenta anche l’economista G. B. Say. Di ritorno a Londra intraprende gli studi giuridici, ed a soli 16 anni entra nel servizio della Compagnia delle Indie. In questo periodo stringe amicizia con lo storico George Grote e con gli economisti MacCulloch e Ricardo.
Collabora a vari quotidiani, a riviste letterarie e politiche, fra cui la «Westminster Rewiew» dove svolge indagini, apre discussioni e compila in articoli sparsi la maggior parte delle sue opere di filosofia e di economia.
Nel 1851 sposa Harriet Hardy, compagna affettuosa e intelligente, che lo soccorre con rara comprensione nelle sue fatiche di studioso, collabora con lui in varie riviste filosofiche ed è la sua prima ispiratrice per quel che riguarda le tematiche femministe sviluppate dal Mill in numerosi scritti.
Scioltasi nel 1859 la Compagnia delle Indie, provvedimento al quale Mill si era dimostrato avverso, rifiutando alte cariche che gli venivano offerte, si ritira ad Avignone, dove prosegue i suoi studi occupandosi di chimica, botanica e musica, e serbando sempre vivo l’interesse per le vicende politiche del suo paese. Nello stesso anno perde la moglie.
Nel 1865 è eletto membro della Camera dei Comuni, dove presenzia e prende parte attiva a molti dibattiti, ma con relativo successo, a causa dell’indipendenza del suo carattere e della sua intransigenza. Non rieletto nelle elezioni generali del 1868, si ritira di nuovo nella dimora avignonese e ivi muore l’8 maggio 1873.
Opere
- Estratti di tre dialoghi platonici, 1834;
- Sistema di logica razionale e induttiva, 1843;
- Saggi su alcune dibattute questioni di economia politica, 1844;
- Principi di economia politica, 1848;
- L’affrancamento della donna dalla servitù politica, 1853;
- La libertà, 1859;
- Scritti sulla riforma parlamentare, 1859;
- Dissertazioni e discussioni, 1859;
- Considerazioni sul governo rappresentativo, 1861;
- L’utilitarismo, 1863;
- Indagini sulla filosofia di Hamilton, 1865;
- August Comte e il positivismo, 1865;
- L’ammissione della donna al voto (discorso), 1867;
- Inghilterra e Irlanda, 1868;
- La sottomissione della donna, 1869;
- La questione delle proprietà terriere irlandesi (discorsi), 1870;
- Il suffragio delle donne (discorso), 1873;
- Autobiografia, 1873;
- Tre saggi sulla religione: La natura, L’utilità della religione, Il teismo, 1874.
Fonti
- John Stuart Mill, Autobiografia, traduzione e introduzione di Decio Pettoello. Carabba, Lanciano, 1920.
- Franco Restaino, John Stuart Mill e la cultura filosofica britannica, La nuova Italia, Firenze 1968.
- Franco Restaino, J. S. Mill: gli anni del distacco dal benthamismo (1831-1836), in «Giornale critico della filosofia italiana», fasc. IV, 1970.
- Pietro Crespi, Introduzione a John Stuart Mill, La libertà e altri saggi, Bompiani, Milano 1946.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- La libertà
Nel celebre saggio, uno dei capisaldi della cultura filosofica della società moderna, Mill sostiene che un individuo è libero di raggiungere la propria felicità come meglio crede e nessuno può costringerlo a fare qualcosa con la motivazione che è meglio per lui, ma potrà al massimo consigliarlo; l'unico caso in cui si può interferire sulla libertà d'azione è quando la libertà di uno provochi danno a qualcun altro, solo ed unicamente in questo caso l'umanità è giustificata ad agire allo scopo di proteggersi. - Saggi sopra alcune questioni non ancora risolute d'economia politica
Quest’opera contiene cinque saggi: tre di questi si riferiscono a questioni prettamente economiche (commercio internazionale, influenza dei consumi, profitti ed interessi), mentre gli altri due prendono in esame questioni di carattere più generale e teorico a livello definitorio di concetti. - La servitù delle donne
Influenzato anche dalle idee femministe della moglie Harriet Taylor e da quelle della figliastra Helen, Mill scrisse nel 1869 La servitù delle donne, in cui rivendica la parità dei sessi nel diritto di famiglia e il suffragio universale, sostenendo che ciò migliorerà anche gli uomini, i quali smetteranno di sentirsi superiori solo per il fatto di essere maschi e metterà fine all'ultimo residuo di schiavitù legale esistente dopo l'abolizione della schiavitù dei neri negli Stati Uniti. - Utilitarismo
In questa opera Mill sottrae la dottrina dell'utilitarismo all'accusa di egoismo o di immoralità, poiché la vera felicità può essere raggiunta solo da chi opera per il benessere sociale.