Dall’incipit del libro:
Riccardo passeggiando pensoso, Gaspare allo scrittoio, quindi Paolo.
Gas. Così è signore, come ella vede, quest’anno le sue rendite hanno aumentato di cinquemila franchi sull’anno scorso.
Ricc. Lo so (chiama) Paolo.
Pao. (entrando) Illustrissimo.
Ricc. Il Conte mio figlio è levato di letto?
Pao. Non ha chiamato ancora.
Ricc. Andate a vedere (richiamando) Guardatevi dallo svegliarlo se ei dormisse.
Pao. (s’inchina e parte a sinistra, quindi torna)
Gas. (seguitando) La buona coltura attivata sulle terre che la S. V. ha ereditate dal Commendatore Alberto Albani comincia a dare….
Ricc. Temo non istia bene….
Gas. Chi?
Ricc. (con impazienza) Mio figlio!
Gas. Il Sig. Conte sarà andato al riposo molto tardi…
Ricc. Si sa! Un giovinotto libero di sè, pieno di danaro, deve divertirsi.
Gas. Anzi fa benissimo.
Ricc. Mia figlia è già in piedi, ed egli….. Questa bestia di Paolo non torna.
Gas. Andrò io…..
Ricc. Sì, caro Gaspare: non vado da me per non dargli soggezione.
Gas. (Sembra impossibile che un cuore duro come il suo, pei figli poi…. Ma già anche le tigri….. (entra a sinistra poi torna)


