Dall’incipit del libro:
Secondo il volgare linguaggio de’ Medici, l’Anatomia, è l’occhio dritto della Medicina. Si crede comunemente, che uno, il quale non conosca a perfezione il corpo sano, non sia in grado di guarirlo, quand’è ammalato. Che una mediocre cognizione della struttura delle parti del corpo umano, e dell’uso di esse sia utile ad un Medico, non ha il diritto di negarlo, che il Ciarlatano. Ma che sia poi necessaria una piena, e perfetta cognizione d’Anatomia, che sieno utili tante ricerche minute sopra la struttura, l’ordine, e la figura delle parti, e tante sottigliezze filosofiche sopra l’uso di esse, questo solo desidererei, che mi si dimostrasse. Non sarebbe egli ridicolo quel Pittore, che avendo a rappresentare una caduta di acqua, si mettesse a studiare la scienza de’ Projettili, e le proprietà della Parabola? Ma per decidere sù questo punto qualche cosa di verisimile, consultiamo l’oracolo de’ Maestri dell’Arte. Ippocrate lasciò scritto, (ed i suoi sentimenti parrebbe, che quell’Anima grande gli avesse voluti ripetere per bocca di Sidenamio, se si potesse credere alla Pittagorica, che l’Anima dell’Ippocrate Inglese fosse quella dell’Ippocrate di Coo): Qualche Medico, e qualche Filosofo dice, che non si può intendere l’Arte della Medicina, se non si sa cosa è l’Uomo, qual’è la sua formazione, e la maniera con la quale è composto il suo corpo. Tutto quello, che queste genti hanno detto, e scritto intorno la natura, mi pare meno appartenere alla Medicina, che all’arte della Pittura.


