Pubblicato dalla collana Millelire di Stampa Alternativa a cura di Carlo Galeotti.
Dall’incipit del libro:
Star sui coglioni a tutti come sono stati i profeti innanzi e dopo Cristo. Rendersi antipatici noiosi odiosi insopportabili a tutti quelli che non vogliono aprire gli occhi sulla luce”. Don Milani priore di Barbiana studia da profeta. Lo dice a volte con l’ironia ed il sarcasmo che gli sono consueti. E lo dice da profeta moderno, anche con il suo linguaggio che per forza e immediatezza non può non ricordare i profeti della Bibbia. Isaia in testa.
Quella di don Lorenzo Milani, prete ortodosso fino allo spasimo, fino alle lacrime, è una vera e propria strategia, un metodo: sulle orme di Socrate e di Cristo, vuol turbare le coscienze, condurle alla riflessione critica.
“Io al mio popolo gli ho tolto la pace. Non ho seminato che contrasti, discussioni, contrapposti schieramenti di pensiero” scrive, illustrando il suo metodo pastorale.
“Vedi, con la dolcezza – spiega a un altro prete, don Renzo Rossi – raggiungerei soltanto quelli che non hanno bisogno delle mie osservazioni. Con la durezza invece ho la speranza di sconquassare quelli, in buona fede, che non potrei raggiungere. Chi riceve uno schiaffo, se è in mala fede, reagisce male, si ribella. Se invece è in buona fede, viene scosso, e poi è portato a riflettere. Con la dolcezza lo lascerei nell’illusione!”.
Sulla sua figura di profeta il priore di Barbiana scherza con una strana drammaticità. “…ho cambiato malattia – fa sapere in una lettera al suo avvocato, Adolfo Gatti -. Contro ogni regola scientifica son passato dal linfogranuloma alla leucemia mieloide. Due malattie altrettanto inguaribili ma l’una e l’altra dotate dell’unica qualità che mi sta a cuore cioè di non richiedere operazioni. Perché io sono un profeta e un eroe, ma fino alle estrazioni dentarie escluse (lo sa che in antico dicevano «lo giuro sui miei genitori ecc. ecc. fino al rogo escluso»?)”. Ironia dunque. Ma le condizioni di vita, relegato tra i monti del Mugello a Barbiana; il modo di esprimersi sempre diretto, chiaro e dirompente; la capacità di vedere al di là della superficie del reale; la terribile malattia, che lo porterà alla morte giovane, ne fanno un vero profeta. E tra gli scritti proprio la Risposta ai cappellani militari e la Lettera ai giudici sono i più profetici, sia sul piano stilistico che dei contenuti.
Un esempio sul piano stilistico: “Ma se ci dite che il rifiuto di difendere se stesso e i suoi secondo l’esempio e il comandamento del Signore è “estraneo al comandamento cristiano dell’amore” allora non sapete di che Spirito siete! che lingua parlate? come potremo intendervi se usate le parole senza pesarle? se non volete onorare la sofferenza degli obiettori, almeno tacete!”.






