Dall’incipit del libro:

La sera della vigilia si era conosciuto il più terribile disastro che possa colpire un popolo, (Sédan): si era visto con certezza l’impressionante realtà di un assedio diventato imminente: eravamo caduti, sotto questo colpo di mazza, sino in fondo all’abisso e c’eravamo coricati disperati. L’indomani, era una domenica, giorno di festa per il popolo parigino. Un magnifico sole risplendeva nel cielo, e gli occhi si beavano nella luce e nel calore di una di quelle prime giornate d’autunno, che in Francia sono tanto belle. Sembrava che tutte le nere visioni della notte fossero dileguate allo spuntare di quell’incantevole mattino. Il popolo di Parigi era disceso tutto sui boulevards, ove la folla si pigiava in lunghe ondate sull’uno o sull’altro marciapiede. L’allegria era dipinta su tutti i visi: si chiaccherava si rideva; ad ogni momento dei battaglioni della guardia nazionale, gli uni armati, gli altri senz’armi, passavano cantando sulla strada. Essi si interrompevano per gridare di tanto in tanto: «Viva la Repubblica!» ed immense acclamazioni rispondevano loro: «Viva la Repubblica!» Ben presto si sparse la voce che essa era stata ufficialmente proclamata al Palazzo legislativo.» Così Francesco Sarcey, pubblicista, testimone ed autore del volume L’Assedio di Parigi. Fu il funerale dell’impero e l’aurora della Terza Repubblica!

 

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titolo:
Il dramma della Comune
titolo per ordinamento:
dramma della Comune (Il)
autore:
opera di riferimento:
Il dramma della Comune : Parigi 18 marzo-28 maggio 1871 / Luigi Molinari. - Milano : Edizione della rivista L'università popolare, 1918. - 87 p. ; 17 cm. - (Biblioteca Germinal ; 8)
licenza:

data pubblicazione:
11 ottobre 2012
opera elenco:
D
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Paolo Oliva, paulinduliva@yahoo.it