Max Wilhelm MeyerMax Wilhelm Meyer nacque il 15 febbraio 1853 a Braunschweig. Era figlio di Georg Meyer, di professione mastro vetraio, che visse approssimativamente tra il 1810 e il 1870 a Braunschweig. Trascorse molti anni della sua infanzia e giovinezza presso la famiglia dello zio paterno Heinrich Carl Georg Meyer, che di mestiere faceva il capotreno a Mainholzen vicino a Braunschweig, ma era noto per la sua collezione di circa 2.000 fossili e probabilmente questo ebbe importanza nel suscitare l’interesse scientifico del nipote. Meyer lasciò la scuola nel 1867 senza aver conseguito diploma o altro titolo di studio e si occupò come apprendista presso un libraio. Nel 1871 trovò occupazione all’osservatorio di Göttingen e si trasferì a Lipsia per studiare astronomia. Nel 1875 Meyer conseguì il dottorato all’Università di Zurigo presentando una tesi sulle stelle doppie.

Dopo la laurea viaggiò parecchio anche in Italia visitando Napoli, Pompei e Capri. Dal 1877 al 1882 lavorò come assistente all’Osservatorio di Ginevra iniziando anche a porre le basi per il suo futuro come scrittore. In quel periodo infatti comparve sul “Frankfurter Zeitung” il suo primo romanzo a puntate. Nel 1883 si trasferì a Vienna per lavorare nel locale osservatorio astronomico dove ebbe modo di calcolare le date di diverse migliaia di eclissi solari. Sempre a Vienna si sposò nel maggio 1884, e l’anno successivo si trasferì a Berlino. Nel giugno del 1886 nacque suo figlio Ernst. In quei due anni scrisse cinque articoli ogni mese per il quotidiano «Berliner Tageblatt».

Insieme all’inventore Werner von Siemens e all’astronomo Wilhelm Foerster, fondò nel 1888 la società astronomica Urania, della quale fu direttore fino al 1897. I locali di Urania erano situati nel quartiere berlinese di Moabit, e in questi locali Meyer realizzò la sua idea di “teatro scientifico”, per il quale si avvalse di tecniche teatrali che aveva già sperimentato all’Esposizione di orticoltura di Vienna qualche anno prima e sviluppato successivamente con il tecnico teatrale Carl Lautenschläger.

Nel 1890 fu eletto membro dell’Accademia Cesarea Leopoldina che – istituita nel 1652 – è la più antica accademia permanente di scienze naturali del mondo e della quale fecero parte, tra gli altri, Einstein, Maria Curie, Max Planck. Inoltre fu direttore di “Heaven and Earth”, mensile illustrato di scienze naturali a cura della società astronomica Urania. A causa di un un forte dissidio con Wilhelm Foerster, fu costretto a lasciare le sue occupazioni presso Urania e si trasferì a Capri e Zurigo. Insieme alla figlia Mercedes Meyer scrisse poesie, racconti e opere teatrali per tutto il resto della sua vita. Il dramma della creazione Bis ans Ende der Welt (Fino alla fine del mondo) fu rappresentato in molte città tedesche. Mise assieme un’imponente collezione di oggetti relativi alla storia naturale.

Max Wilhelm Meyer lavorò attivamente anche come corrispondente estero e “giornalista di viaggio”; nel 1906 per la rivista “Kosmos” descrisse un suo viaggio in Egitto, intrapreso per ragioni di studio astronomico, corredandolo anche di fotografie da lui stesso scattate. Nell’articolo ribadisce tutti gli stereotipi dell’epoca relativi alla mentalità colonialista e sottolinea il legame tra le caratteristiche di “razza” degli arabi e le condizioni climatiche e ambientali:

“Gli arabi […] si urlano a vicenda in modo terribile, ma non discutono”. “Nessuno può morire di fame qui. Puoi sdraiarti da qualche parte sotto una bellissima palma tutto il giorno e l’unica cosa che devi fare è strisciare dietro la sua ombra. Alcuni datteri quasi cadono in bocca da soli. […] L’arabo risparmia e lavora per acquisire il più alto godimento della vita, una donna, o anche più, perché possa trovare la sua casa accogliente, il suo harem. Può averlo già dai quattordici anni, se è stato diligente”.

Assieme a Maksim Gorkij, che conobbe durante i suoi periodi di residenza a Capri, si recò a Messina subito dopo il catastrofico terremoto di fine dicembre 1908; giunse a Messina da Napoli in piroscafo il primo gennaio 1909. Insieme scrissero uno dei più importanti reportage sul tragico evento che è stato recentemente tradotto in italiano col titolo Tra le macerie di Messina.

Morì il 17 dicembre 1910 a Untermais vicino a Merano.

Opere:

  • Selbstbiographisches vom Himmel.
  • Die Entstehung der Erde und des Irdischen. 1888.
  • Mußestunden eines Naturfreundes. Skizzen und Studien über himmlische und irdische Dinge. 1891.
  • Hrsg.: Illustrirter Leitfaden der Astronomie, Physik und Mikroskopie in Form eines Führers durch die Urania zu Berlin. 1892.
  • Das Weltgebäude. Eine gemeinverständliche Himmelskunde. 1898.
  • Bis ans Ende der Welt. Theaterstück, 1900.
  • Der Untergang der Erde und die kosmischen Katastrophen. Betrachtungen über die zukünftigen Schicksale unserer Erdenwelt. 1902.
  • Die Naturkräfte. 1903.
  • Der Mond. Unsere Nachbarwelt. 1905.
  • Die Ägyptische Finsternis. (Erfahrungsbericht der Sonnenfinsternis am 30. August 1905 in Ägypten), 1905.
  • Die Entstehung der Erde. 1907.
  • Im Bannkreise der Vulkane. Ihre Entwicklungsgeschichte in Reiseschilderungen dargestellt. 1907.
  • Bewohnte Welten. 1909.
  • Welt der Planeten. 1910.

Fonti:

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Le forze della natura
    Quadro generale del mondo fisico-chimico
    Il testo del naturalista e astronomo Meyer, scritto nel 1903, è un interessante e ponderoso compendio della conoscenza scientifica così come si presentava alla fine del XIX secolo. Pur tra molte semplificazioni e imprecisioni, ha il pregio di sforzarsi di presentare lo stato dell’evoluzione del pensiero scientifico sotto il suo aspetto evolutivo.
 
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Max Wilhelm Meyer
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Meyer, Max Wilhelm
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