Olinto Marinelli (Udine, 11 febbraio 1876 – Firenze, 14 giugno 1926) è stato un geografo e professore di geografia italiano.
Figlio di Giovanni Marinelli, è stato considerato un maestro di coetanei, dai suoi contemporanei, e animatore di uomini e istituti pronti a offrire il loro concorso da Biasutti (geografo); subentrò al padre, a soli 26 anni, alla cattedra di geografia di Firenze, che detenne dal 1902 al 1926.
Avviato dal padre agli studi naturalistici e alla geografia secondo un programma di metodica esplorazione locale, egli continuò il lavoro del padre e sviluppò il suo pensiero attorno alle cause attuali, cioè l’idea che le trasformazioni del mondo non sono diverse dalle trasformazioni del territorio in una relazione di causa-effetto. Trasformò quindi la geografia, da storico-letteraria quale era, in propriamente scientifica. Sostenne l’unità organica della geografia come scienza e metodo, affermando la necessità dell’esplorazione e del diretto contatto con le cose, elevando la cartografia a strumento essenziale e introducendo il ratzelismo in Italia.
È noto per essere stato l’autore dell’Atlante dei tipi geografici pubblicato dall’Istituto Geografico Militare nel 1922, dove si evidenzia l’importanza della cartografia, che avvicinerebbe al suolo le discipline economiche e storiche, e dove si analizza il concetto di tipo e tipo ideale, sulla base di esempi concreti vicini e lontani. È stato il direttore della Rivista Geografica Italiana, ma anche collaboratore di riviste scolastiche come La geografia per tutti, in pubblicazioni indirizzate ad un target poco specialistico.
Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Olinto_Marinelli.
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- Guida delle Prealpi Giulie
Distretti di Gemona, Tarcento, S. Daniele, Cividale e S. Pietro