Metastasio nel 1721 compose un epitalamio e probabilmente anche la sua prima serenata musicale, Endimione, in occasione del matrimonio tra la sua patrona donna Anna Francesca Ravaschieri Pinelli di Sangro (più tardi sesta principessa di Belmonte) e il marchese don Antonio Pignatelli (più tardi principe di Belmonte).
Note tratte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Metastasio
Dall’incipit del libro:
DIA.
Nice, Nice, che fai? Non odi come
Garriscon tra le frondi
De’ floridi arboscelli
I mattutini augelli,
Che al rosseggiar del Gange
Escono a consolar l’Alba che piange?
E tu, mentre fiammeggia
Su l’indico orizzonte
Co’ primi rai la rinascente aurora,
Placida dormi, e non ti desti ancora?
E poi dirai: ‘Son io
Della casta Diana
La fortunata Nice
Compagna cacciatrice’?
Lascia, lascia le piume,
Neghittosa che sei, sorgi e raguna
Per la futura caccia
Dai lor soggiorni fuori
Silvia, Aglauro, Nerina, Irene e Clori.
NICE
Tu mi condanni a torto,
Bella dea delle selve. E quando mai
O per scosceso monte
O per erta pendice
A seguir l’orme tue lenta fu Nice?
Fra quante a te compagne
Gli strali e l’arco d’or trattaron mai,
Seguace più fedel di me non hai.
Ed or, perché un momento
Forse più dell’usato
Al sonno m’abbandono,
Neghittosa mi chiami, e pigra io sono?

