Dall’incipit del libro:
ISS. Ahi per pietà del mio
Giustissimo dolor, Rodope amica,
Corri, vola, t’affretta,
Salvami il padre. A queste sponde infami
Digli che non s’appressi. A lui palesa
Le congiure, i tumulti,
Le furie femminili.
ROD. E tu poc’anzi
Non giurasti svenarlo? Io pur ti vidi
Con intrepido volto
Su l’are atroci…
ISS. Io secondai fingendo
D’Eurinome il furor. Vedesti come
Forsennata e feroce in ogni petto
Propagò le sue furie? E chi potea
Un torrente arrestar? Sospetta all’altre
Già sedotte compagne, io non sarei
Utile al padre. A comparir crudele
M’insegnò la pietà. Giurava il labbro
Del genitor lo scempio, e in sua difesa
Tutti gli dèi sollecitava il core;
E l’ardir del mio volto era timore.
ROD. Anch’io…
ISS. Se tardi, amica,
Vana è la cura. Ah! che vicine al porto
Son già le navi, e, se non corri… Oh Dio!
Giunge Eurinome.


