Dall’incipit del libro:
COSTANZA
Qual contrasto non vince
L’indefesso sudor! Duro è quel sasso,
L’istromento è mal atto,
Inesperta la mano; e pur dell’opra
Eccomi al fin vicina. Ah sol concedi
Ch’io la vegga compita,
E da sì acerba vita
Poi mi libera, o Ciel. Se mai la sorte
Ne’ dì futuri alcun trasporta a questo
Incognito terreno,
Dirà quel marmo almeno
Il mio caso funesto e memorando.
(legge l’iscrizione)
”Dal traditor Gernando
Costanza abbandonata, i giorni suoi
In questo terminò lido straniero.
Amico passeggiero,
Se una tigre non sei
O vendica o compiangi… i casi miei”.
Questo sol manca. A terminar s’attenda
Dunque l’opra che avanza.
(torna al lavoro)


