Dall’incipit del libro:
AMEN. E Sammete non torna!
Oimè! già spunta il sol. Sa pur che il padre
Oggi al soglio d’Egitto
Sollevato sarà, sa che a momenti
In Canopo s’attende. Ah, se all’arrivo
D’Amasi ei qui non è, quali per lui,
Quali scuse addurrò? Tanta imprudenza
Io non so perdonargli. Ah, lo saprei,
Se anche agli affetti miei
Gli astri, come per lui, fossero amici!
Agli amanti infelici
Son secoli i momenti; e sono istanti
I lunghi giorni ai fortunati amanti.
Con la sua pastorella
Gli fuggon l’ore, e non s’avvede… Un legno
(Sammete approda, e scende dal battello, ed Amenofi gli va incontro)
Parmi che approdi. Ah, lode al Ciel! Ma, prence,
Che più tardi? che fai? Le rozze spoglie
Corri, corri a deporre. I precursori
Già d’Amasi son giunti;
Tutto in moto è Canopo: ho palpitato
Assai fin or per te.
SAMM. Son disperato.
AMEN. Perché, Sammete? Onde l’affanno?


