Xavier de MaistreFrançois-Xavier-Joseph-Marie de Maistre nasce a Chambéry in Savoia l’8 novembre 1763 da François-Xavier, presidente del Senato di Savoia, insignito del titolo di conte nel 1780, e da Christine de Motz, figlia di un senatore, morta nel 1774.

La famiglia è numerosa: quindici figli, Xavier è il dodicesimo. È il fratello minore prediletto di Joseph, scrittore, cattolico, conservatore, di grande fama ai suoi tempi.

Il giovane Xavier è, come spesso i fratelli minori, molto vivace ma anche timido e sognatore. Dai suoi studi di ragazzo ha una buona istruzione letteraria, artistica e scientifica, sviluppa un talento eclettico versato anche nella pittura e la sua personalità è incredibilmente piena di interessi, fiorita in un periodo molto movimentato della storia europea, tra la Rivoluzione francese e l’epoca napoleonica.

La stessa città natale di Chambéry, come peraltro tutta la Savoia, zona di confine, sembra incarni l’agitata temperie politica: solo per parlare di tempi recenti, contemporanei a M., nel XVIII secolo fa parte della provincia di Savoia, nel 1792 è annessa alla Repubblica francese ma nel 1814, con il Congresso di Vienna, passa al Regno di Sardegna e solo nel 1860 torna ad essere di nuovo e definitivamente francese.

Nel 1781, non ha ancora diciott’anni, Xavier inizia la sua carriera militare divenendo un soldato convinto del suo ruolo ma restando sempre molto umano. Lo accoglie il reggimento di fanteria di stanza a Chambéry nel quale, nel 1795, raggiunge il grado di capitano.

Nel 1784, in compagnia di un amico, si offre volontario e realizza un suo sogno: compie un’ascensione in mongolfiera. L’ingegnere Louis Brun ha realizzato il pallone, grazie ai fondi raccolti per iniziativa dei fratelli de Maistre.

Nel 1787, Maistre viene trasferito a Torino, città viva e piena di fermento culturale.

Nel 1790, a seguito di un duello con un compagno d’armi o forse solo per aver partecipato ad esso come testimone, viene condannato a 42 giorni di arresti domiciliari. È lo spunto per comporre il Voyage autour de ma chambre, che dà l’avvio alla sua attività di scrittore. L’opera è ispirata al Viaggio sentimentale di Sterne ed è pervasa da una forte sensibilità romantica.

Nel 1793 il reggimento di Maistre combatte contro le truppe francesi ed è costretto a ritirarsi ‘di stanza’ ad Aosta, dove ritrova la famiglia d’origine fuggita da Chambéry, caduta in mano francese. In questo periodo persegue i suoi vari interessi: gli studi letterari, la retorica, la filosofia, la pittura, la chimica, le relazioni personali. Entra anche in rapporto con un lebbroso che vive nei pressi dell’Ospizio della carità. Da queste conversazioni nascerà uno dei suoi futuri romanzi.

Nel 1794 raggiunge il fratello Joseph in Svizzera e lì capita un po’ per caso, frequentando salotti letterari e sollecitato da Joseph, che legga pubblicamente il Voyage. Il fratello diventa suo padrino letterario e cura la pubblicazione del libro. L’operetta ha immediata fortuna e ampia diffusione.

Dal novembre 1795 risulta socio corrispondente dell’Accademia delle scienze di Torino nella Classe di Scienze morali, storiche e filologiche (dal 1816 socio nazionale non residente).

La sua carriera militare nel frattempo continua: i Francesi avanzano, invadendo prima la Savoia e poi il Piemonte. Maistre combatte contro di loro prima a fianco degli Austriaci e successivamente a fianco dei Russi, agli ordini del maresciallo Suvorov. Dunque per tutta la vita Maistre combatte i francesi ma è il francese la lingua in cui parla e soprattutto scrive.

Nel 1800 le armate russe sono richiamate in patria e Maistre, piuttosto a corto di denaro, mette a frutto la sua capacità di pittore che viene molto apprezzata dai generali Bagration, Miloradovič e dallo stesso maresciallo Suvarov. Congedatosi dall’esercito, apre addirittura uno studio a Mosca: la sua abilità di ritrattista gli consente di vivere nell’agiatezza. Purtroppo buona parte della sua opera pittorica, ritratti ma anche molti paesaggi, è andata perduta nell’incendio del palazzo d’Inverno di San Pietroburgo nel 1837.

Alla caduta in disgrazia di Suvarov, Maistre, sempre dimostrando la sua umanità, rimane fedele al grande condottiero e lo segue a San Pietroburgo.

Nel 1803 Joseph arriva in Russia, in veste di plenipotenziario del re di Sardegna, e dà una nuova svolta alla vita di Xavier, il quale si trasferisce a San Pietroburgo, allora la capitale russa, e viene nominato direttore del Museo e della Biblioteca dell’Ammiragliato.

Nel 1809 però, volendo evitare di passare per un privilegiato grazie all’influenza di suo fratello, rientra nel servizio militare attivo e, sotto lo zar Alessandro I, diviene colonnello e combatte nelle campagne del Caucaso, di Persia e contro Napoleone, fino al definitivo ritiro dalla carriera militare nel 1816. In alcune sue lettere esprime tutto il suo orrore per la catastrofica campagna di Russia.

Nel 1813 Xavier sposa la ricca Sofia Zagrjazskaja, damigella d’onore dell’imperatrice e zia della moglie di Puškin, con la quale ha quattro figli, tutti destinati ahimè a premorirgli, e vive amministrando le proprietà della moglie e partecipando alla vita letteraria e artistica di San Pietroburgo.

Lascia dunque l’esercito nel 1816 e l’anno successivo il fratello Joseph parte: i due fratelli non si rincontreranno mai più.

Tra il 1825 e il 1838 soggiorna in Savoia e in Italia (Pisa, Livorno, Lucca, Roma, Napoli, Castellammare di Stabia…) con lunghi periodi a Torino e scopre di aver raggiunto una notevole fama grazie anche alla pubblicazione delle sue opere, sempre a cura del fratello Joseph. Il viaggio in Italia dà nuovo impulso alla sua passione artistica. A questo periodo risalgono interessanti quadri di paesaggio. Vive insieme con sua moglie la vita di società in un’atmosfera cosmopolita, tessendo relazioni anche con la famiglia Manzoni. Lo stesso Alessandro Manzoni aveva letto e molto apprezzato il Voyage.

Nel bagaglio delle opere letterarie di Maistre certamente rientrano le lettere, reperibili nella raccolta Oeuvres inédites. Premiers essais. Fragments et correspondance, pubblicata a Parigi nel 1877, che varrebbe la pena di tradurre e pubblicare. Egli infatti fu un corrispondente assiduo e intelligente, discreto ed arguto. Le lettere fanno trasparire le sue idee politiche e religiose, di gentiluomo fedele al re di Sardegna e allo zar, cristiano convinto ma non fanatico, uomo pieno di brio e di umanità e sicuramente di grande ricchezza interiore.

Nel 1838, a 75 anni, passando per Parigi, dove le sue opere sono ripubblicate in una collezione di piccolo formato dall’editore Charpentier e dove incontra il critico letterario Charles-Augustin Sainte-Beuve il quale gli dedica un articolo nel quale, tra l’altro lo definisce “l’homme le plus moralement semblable à ses ouvrages qui se puisse voir”, torna in Russia dove si dedica ad una vita ritirata, dipingendo, leggendo, intrattenendo un’attiva vita di relazioni epistolari e di interessi letterari culminati, negli ultimi anni, nella lettura dell’Histoire universelle de l’Église catholique dell’abate Rohrbacher.

Nel 1851 muore la moglie; un anno dopo Maistre muore nella villa di campagna di Strelnja. È sepolto nel cimitero di Smolensk, a San Pietroburgo.

Costante, nella vita di Xavier, è il parallelo con l’allora più famoso fratello Joseph. Entrambi usano, per definirlo, il paragone con le due lancette dell’orologio: insieme, ma in posizioni diverse, segnano la stessa ora. In effetti entrambi furono portatori degli stessi valori e ad essi profondamente fedeli: l’onore, la patria, la famiglia, la monarchia, la religione. Ma la cornice in cui questi valori vivono in loro è assai diversa: figura indubbiamente più rigida e paludata quella di Joseph; aperta ad esperienze diverse, avventurosa, flâneuse, ma solo apparentemente, quella di Xavier, spesso e ingiustamente accompagnato dal sospetto di dilettantismo. Peraltro, nel mare dei suoi interessi e delle sue relazioni, la letteratura è indubbiamente per lui un esercizio, peraltro molto ben riuscito, dello spirito.

Opere:

  • Voyage autour de ma chambre (1794; Viaggio intorno alla mia camera)
  • Le lépreux de la cité d’Aoste (1811; Il lebbroso della città di Aosta)
  • Les prisonniers du Caucase (1825; I prigionieri del Caucaso)
  • La jeune Sibérienne (1825; La giovane siberiana)
  • Expédition nocturne autour de ma chambre (1825; Spedizione notturna intorno alla mia camera)

Fonti:

Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Viaggi in casa
    Traduzione di Silvio Spaventa Filippi (1913)
    Ecco un’altra traduzione delle due opere, qui riunite in un unico volume, di Xavier De Maistre nelle quali l’autore condivide con lettrici e lettori le sue riflessioni anche ironiche sugli effetti dell’isolamento e della solitudine.
  • Viaggio intorno alla mia camera
    Traduzione di Giuseppe Montani (1823)
    Il 'Voyage autour de ma chambre' è un vero e proprio manuale per imparare a far viaggiare la propria anima da sola, per “estendere in certo modo la propria esistenza, l’occupare ad un tempo la terra e i cieli, il raddoppiar, per così dire, sè stesso”. Nel suo prezioso piccolo, questa bluette è veramente un capolavoro!
  • Viaggio notturno intorno alla mia camera
    Traduzione di Paolina Leopardi (1832)
    Il Viaggio notturno intorno alla mia camera, da non confondere con il Viaggio intorno alla mia camera, è apparso quasi sempre in raccolte delle opere complete di Maistre, già a partire dalla sua prima pubblicazione, nel 1825. Sono passati vari anni dalla pubblicazione (1794) della prima, fortunatissima bluette del poliedrico autore savoiardo. Maistre qui scrive un nuovo capitolo, più maturo, del racconto-diario, che tanta fama gli aveva elargito con la pubblicazione del Voyage.
 
autore:
Xavier de Maistre
ordinamento:
Maistre, Xavier : de
elenco:
M