Versi

Dall’incipit del libro:

Ti fui compagna per le ignote strade
del mondo e all’ombra dei crocicchi, in una
vita lontana che fu mia, fu mia
come questa non già che s’attorciglia
al mio collo e al mio cor, segni imprimendo
di ferro e corda nelle nude carni.
Avevi, come adesso, una giacchetta
logora, un viso a lama di coltello,
una bocca di fame e di sarcasmo;
e andavi senza meta, e andavi senza
dolore, solo con la tua miseria,
e gran signore della libertà.
Lo so.—Per te non c’era e non c’è posto
nel mondo disegnato a quadratini
ben distinti, con cifre di classifica
ben chiare.—V’è qualcuno che ti crede
un barbaro—e ti esecra—ed ha paura
di te.—Non io, che son della tua razza.
Non mi conosci più?… Forse ti sembro
più bella adesso, flessuosa nella
sottil guaina di velluto fulvo
che mi fa somigliare a una pantera.
So pettinarmi a onde, con la grazia
delle dame che passano in carrozza;
e fingere il sorriso, anche nell’ore
dello strazio, e mentire una promessa,
e offrir la mano e il thè, soavemente,
a chi, se volga il dorso alla mia soglia,
fa la mia vita ed il mio nome a brani.

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titolo:
Dal profondo
sottotitolo:
Versi
titolo per ordinamento:
Dal profondo
autore:
opera di riferimento:
Dal profondo : [versi] - Milano : Fratelli Treves, 1910 - 24. p. 288
licenza:

data pubblicazione:
26 luglio 2016
opera elenco:
D
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Distributed proofreaders, http://www.pgdp.net/
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Maria Grazia Gentili