Angiolo Silvio NovaroAngiolo Silvio Novaro nacque a Diano Marina in provincia di Imperia il 12 novembre del 1866, ma con la famiglia si trasferì presto ad Oneglia sempre nella stessa provincia per prendere posto nella ditta olearia di famiglia la “P. Sasso e Figli” di proprietà della madre Paolina Sasso. Angiolo Silvio visse appartato e in riserbo nella “Casa Rossa” a Oneglia, dove scrisse le sue opere.

Le sue prime opere sono romanzi e novelle di ispirazione verista, pubblicati su riviste del tempo; si dedicò anche alla pittura, partecipando nel 1884 all’Esposizione generale di Torino. Dopo il matrimonio con Laura Butta nel 1894 e la nascita del figlio Jacopo, la sua produzione si arricchì di liriche, raccolte nel suo libro più famoso Il Cestello, dove si trova anche una poesia dedicata alla sua bella terra Diano Marina. Nel 1894 inoltre si iscrisse alla sezione di Oneglia del Partito socialista italiano, in cui fu molto attivo; fu anche condannato al domicilio coatto, per pochi giorni, per un suo discorso.

Nella sua vita Angiolo ebbe amicizie molto importanti con scrittori e poeti quali Giovanni Verga, Gabriele d’Annunzio e Marino Moretti. Diverse sue poesie, inoltre, sono state musicate da autori come Enrico Contessa, Riccardo Zandonai, Ciro Bianchi, Ernesto Berio, Franco Vittadini o Carlo Ravasenga.

Il 3 giugno 1916, durante la prima guerra mondiale, il figlio Jacopo morì nella Conca di Marcésina, in un’azione di guerra per la quale fu insignito con la medaglia d’argento. Il dolore per la morte del figlio determinò un’opera di intensa commozione: Il fabbro armonioso, il suo libro più noto, che fu tradotto anche in francese (L’harmonieux forgeron).

Fu nominato Accademico d’Italia nel 1929, ma in seguito rimase fortemente deluso dal fascismo. È stato traduttore di due fortunati libri, L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson e La vita di Gesù di François Mauriac, e autore di libri di lettura per le scuole elementari.

Della sua opera poetica è particolarmente nota la poesia: Che dice la pioggerellina di marzo?, per decenni presente su migliaia di sussidiari e che generazioni di studenti italiani dovettero imparare a memoria.

Morì ad Oneglia il 10 marzo 1938.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Angiolo_Silvio_Novaro

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Il fabbro armonioso
    Composto dall'autore in occasione della perdita del figlio, caduto in guerra, a questo breve libretto l'autore, con la sincerità e delicatezza del poeta, affida tutta la sua dimostrazione d’affetto immenso per il figlio ed il rammarico di non averglielo potuto manifestare.
  • Il piccolo Orfeo
    Novaro è sicuramente un poeta da riscoprire. La lezione pascoliana del "parlare sommesso" risulta evidente in quasi tutte le poesie, ma a volte se ne stacca con effetti molto interessanti.
  • La rovina
    Racconto
    Novaro scrisse questo racconto nel 1897 ricorrendo alla figura retorica dell'analessi che ha il proprio corrispondente nel "flashback" cinematografico.
  • Sulla soglia della felicità
    Breve racconto del 1892. Di ispirazione verista, come tutte le prime opere novariane, è la storia di un amore deluso in cui emerge l'alta carica drammatica e passionale del protagonista.
  • Tempietto
    In questa raccolta, l’ultima, i tentativi di rottura con la tradizione sono più evidenti; in modo più o meno accentuato, il poeta accoglie le novità espresse dalle nuove scuole.
 
autore:
Angiolo Silvio Novaro
ordinamento:
Novaro, Angiolo Silvio
elenco:
N