Scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate**

Dall’incipit del libro:

Io non narrerò minutamente i particolari de’ mi e’ primi anni. Basterà sappia il lettore, che nacqui da agiata e cospicua famiglia il 7 gennaio 1820. Mio padre, Anselmo M…, napoletano d’origine, cuopriva il grado di colonnello di cavalleria; mia madre, per nome Ortensia, era nata in Messina. Giunta all’età di quindici anni, il mio cuore cominciò a sentire un vuoto, e l’anima mia, sensibilissima, aspirava a cercare un oggetto, che lo riempisse. Divenni sì malinconica che più di una volta, mia madre cercò scoprire la cagione di questo strano cambiamento, ed io arrossendo l’acquietava or con una scusa, ora con l’altra, delle quali la cara ed ottima mia genitrice si chiamava soddisfatta. Fra i molti uffiziali di diversi corpi e gradi, che frequentavano la mia casa, ebbine a notare uno giovanissimo, di elegante e svelta figura, di costituzione delicatissima, e fornito di una di quelle fisonomie simpatiche, che viste una volta più non si dimenticano. Gli occhi aveva grandi e nerissimi, e la loro ardi ta espressione dava al suo volto una bellezza straordinaria. Questo uffiziale, che nomavasi Arturo, ogni qual volta veniva in mia casa, mi poneva gli occhi addosso, e non li ritirava fino a che me ne andassi. Mi salutava gentilmente, ed al saluto accoppiava un sorriso così soave che scendeva al cuore. Notai, che era sempre malinconico, molto taciturno, e d’indole ferma e decisa. Seppi che il suo capitano, uomo rozzo e grossolano, faceva contro di lui continui rapporti a mio padre, il quale spessissimo lo rimproverava e minacciava, al che il viso di Arturo si tingeva di un rosso vivace, la sua fronte, liscia come le placide acque di un lago, s’increspava, e suo malgrado taceva. Siccome mia madre teneva d’occhio, tanto me che mia sorella Caterina, non ebbi mai agio di cambiargli una parola. Scorsi che questo giovane cercava tutti i mezzi per avvicinarmi, ma le accidentalità venivano a sturbare i suoi piani. Il dubbio in amore è una tortura che uccide, aveva perduta la mia pace, soffriva immensamente, e non rimanevami altra consolazione che quella di rivedere Arturo, consolazione quasi giornaliera.

Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito Biblioteca Nazionale Braidense (http://www.braidense.it/).

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titolo:
I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano
sottotitolo:
Scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate**
titolo per ordinamento:
Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano (I)
autore:
opera di riferimento:
"I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate**" Milano : Tip. Guigoni, 1871
licenza:

data pubblicazione:
3 dicembre 2006
opera elenco:
N
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Roberto Derossi, derossir40@yahoo.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it