Scene di una grande città moderna

Si tratta del romanzo al quale è legata la notorietà residua dello scrittore Notari. Pubblicato nel 1904 ebbe numerose ristampe, l’ultima nel 2008 a cura di Riccardo Reim. La sua apparizione provocò vero scandalo con conseguente sequestro e processo all’autore per oltraggio al pudore, in primo grado a Parma(1) e nel 1906 in appello a Milano dove venne definitivamente assolto. Facile immaginare come tutto questo fece da grancassa pubblicitaria e da volano per le vendite record delle successive ristampe.

Il titolo allude, quasi un anticipo del “politicamente corretto”, a donne che esercitano il mestiere di meretrice. Narrato in prima persona come “giornale di una prostituta” che va dal dicembre 1899 al dicembre del 1900, quello che oggi pare superato e scontato era certamente per l’epoca scandaloso e di effetto dirompente. La vicenda di Anna, in arte Marchetta, ospite di una casa di tolleranza nel centro di Milano serve per presentare una varietà di vite che assumono talvolta aspetti grotteschi, di esistenze che sembrano soprattutto evidenziare vuota solitudine nel susseguirsi di relazioni sessuali che hanno l’aspetto di una mortificante ritualità.

Tra il susseguirsi di apparizioni di vari clienti troviamo persino il regicida Gaetano Bresci proprio la sera precedente all’attentato di Monza. Ma l’intelligenza di Marchetta, di fronte a questo mondo ed al contrasto di questo con la sua vicenda di madre alla quale è stata strappata la figlioletta, rischia di naufragare e di perdersi nella desolazione e nello squallore:

“Una tensione interiore mi rende ripugnante qualsiasi cosa. Mi par d’essere assente; le idee mi sfuggono e si disperdono: ho delle sensazioni di lontananza e dei ritorni di passato. Nuoto nello spazio, discendo nel fondo, risalgo, mi abbandono e galleggio come una cosa morta e vuota galleggia sull’acqua.” “sono arida; gli occhi mi bruciano e li chiudo; non vorrei pensare più, ecco: finire così, dileguarmi….”.

Nonostante sia trascorso un secolo dalla stesura di quest’opera (e oltre sessant’anni dalla chiusura per legge delle “case chiuse”) troviamo ancora oggi una scrittura agile e moderna, mediata da una sensibilità che non può lasciare indifferenti.


(1) Quelle signore contiene anche un riassunto del dibattimento al processo di Parma, reso particolarmente interessante dall’importanza delle personalità intervenute.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

C’è un uomo tra i diciotto e i cinquant’anni residente a Milano o che a Milano sia venuto per affari o per svago, il quale non abbia fatto almeno una visita ad una famosa casa che la burocratica verecondia della Pubblica Sicurezza, che ne ha l’alta sorveglianza e lo spirito pecoresco dei reporters di giornali, han qualificato per «innominabile»?
Se quest’uomo esiste, egli non ha sicuramente cinque franchi in tasca, od è un cantante della Cappella Sistina o un principe del sangue.
Sarà dunque legittimo che l’Autore, per respingere immediatamente queste tre diffamazioni, confessi d’avere egli pure seguito la costumata corrente che a questa celebre casa fa convergere tanta parte dello zoologia italiana.
Dire in qual modo, in una società squisitamente civile come la nostra, sia possibile l’esistenza di simili aziende, che hanno i più accaniti denigratori in coloro stessi che le fanno prosperare, vale a dire gli uomini, è un problema che nessun sociologo dei secoli scorsi ha mai saputo risolvere. Ci par dunque questa una sufficiente ragione perchè noi, a nostra volta, ne lasciamo la soluzione in eredità ai pensatori del secolo venturo.
Abbiamo trovato il quadro, così come ci è apparso, altamente interessante e ci siamo accinti a descriverlo. Nell’eventualità che esso debba sparire o trasformarsi, vogliamo che i posteri abbiano un documento esatto dei nostri costumi; se no essi sarebbero capaci di ricostruirli in modo loro per sentenziare che essi – i posteri – sono meno animali di noi, alla stessa guisa che gli storici d’oggi nel ricostruire le epoche passate, dànno ad intendere che noi siamo più inciviliti dei nostri antenati.

Scarica gratis
ODTPDF

titolo:
Quelle signore
sottotitolo:
Scene di una grande città moderna
titolo per ordinamento:
Quelle signore
descrizione breve:
Nonostante sia trascorso un secolo dalla stesura di quest’opera (e oltre sessant’anni dalla chiusura per legge delle “case chiuse”), narrato in prima persona come “giornale di una prostituta”, troviamo ancora oggi una scrittura agile e moderna, mediata da una sensibilità che non può lasciare indifferenti.
autore:
opera di riferimento:
Quelle signore : scene di una grande città moderna / Notari. - Nuova ed. - Milano : Società ed. di giornali illustrati e moderni, [1906]. - 259 p. ; 18 cm.
licenza:

data pubblicazione:
26 aprile 2021
opera elenco:
Q
descrittore Dewey:
Narrativa italiana (sec. 20.)
soggetto BISAC:
FICTION / Generale
GIURISPRUDENZA / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Edoardo Mori
Catia Righi, catia_righi@tin.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it