Adolfo OmodeoAdolfo Omodeo nacque a Palermo il 18 agosto 1889, secondogenito di tre figli, da Guido, ingegnere presso il genio civile e Giuseppina Marchica.

Nel 1913-14 collaborò col periodico “La voce”.

Iniziò la carriera nell’ambito dell’insegnamento, dopo la laurea a Palermo nel 1912 con la tesi Gesù e le origini del cristianesimo, dapprima (1919) al liceo e successivamente all’università di Catania con la cattedra di Storia antica e infine all’università di Napoli dove insegnò Storia del cristianesimo.

Nel frattempo aveva partecipato alla guerra mondiale nei confronti della quale aveva assunto una posizione interventista.

Influenzato dapprima dalle idee filosofiche di Gentile (di cui era stato allievo a Palermo) e successivamente da quelle di Georges Sorel, almeno per quanto riguarda i rapporti tra mito e ragione, si dedicò allo studio delle origini del cristianesimo che sfociarono in testi importanti come La storia delle origini cristiane (tra il 1921 e il 1925), San Paolo di Tarso, apostolo delle genti (1923) e La mistica giovannea (1930).

Avvicinatosi al Croce indirizzò i suoi studi in maniera tale da manifestare la sua esigenza di difesa del patrimonio liberale che vedeva minacciato dalla dittatura fascista, in modo non direttamente politico tuttavia con coerenza e fermezza. Iniziò quindi lo studio del risorgimento e delle ideologie ottocentesche. Anche questa fase di studi si concretizzo in numerosi importanti scritti tra i quali L’età del Risorgimento italiano (1931), Figure e passioni del Risorgimento (1932).

Fu a Parigi nell’autunno del 1932, conobbe Alfred Loisy e Lionello Venturi. Questa fase di studio lo portò alla pubblicazione di Le missioni di riconquista cattolica nella Francia della Restaurazione (1938), La cultura francese nell’età della Restaurazione (1940).

Dopo la sua morte altri saggi vennero raccolti in Il senso della Storia (1948) e Difesa del Risorgimento (1951).

L’opera più importante e più ricordata è comunque L’opera politica del Conte di Cavour (1940) che diventa per Omodeo il veicolo per sottolineare, tramite una vivace rappresentazione storica delle esigenze politico-istituzionali ispirate a una religione della libertà e tese a ispirare compiti di governo equi verso tutte le classi sociali, la volontà dell’autore di opporre, a suo modo e con i suoi strumenti, all’oppressione del fascismo l’etica risorgimentale portatrice di quel moralismo illuministico che tanto gli stava a cuore.

Caduto il fascismo divenne rettore dell’università di Napoli dal 1° ottobre 1943. Entrò più nel vivo della vita politica coprendo un ruolo di rilievo nel partito d’Azione ed anche il ruolo di ministro della pubblica istruzione nel governo Badoglio-Togliatti dall’aprile a giugno 1944.

Negli ultimi due anni di vita fu portatore di un’idea liberal-democratica aperta agli ideali europei. Fece in tempo a partecipare alla fondazione della rivista “Belfagor” (che iniziò le pubblicazioni il 15 gennaio 1946) e a condividerne la direzione con Luigi Russo.

Morì a Napoli il 28 aprile 1946.

L’anno successivo (1947) fu pubblicato il suo studio Giovanni Calvino e la riforma di Ginevra; nel 1960 furono pubblicati in volume i suoi scritti politici degli ultimi anni di vita con il titolo Libertà e storia.

Fonti:

  • G. Quazza: Voce Omodeo in Grande dizionario enciclopedico Utet, Torino 1989.
  • A. Galante Garrone: Omodeo politico, in “Belfagor” 1960 n. 6.
  • G. Calabrò: Omodeo storico della civiltà, Napoli 2006.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • La mistica giovannea
    Saggio critico con nuova traduzione dei testi
    Con la consueta meticolosità Omodeo inquadra il quarto vangelo operando innanzitutto una sintesi della critica esistente sul tema, che, secondo l’autore, si cristallizza su tre fronti, quello teologico-ecclesiastico, quello relativo alla storia delle religioni e quello che sottolinea principalmente la struttura letteraria dei testi.
  • Momenti della vita di guerra
    Dai diari e dalle lettere dei caduti 1915-1918
    Lettere di soldati, sottufficiali e ufficiali, noti e meno noti, che lo storico Omodeo ha scelto e commentato fornendo uno spaccato significativo delle speranze, emozioni, delusioni, dubbi e certezze che caratterizzarono una generazione che si consumò in percentuale non irrilevante in una guerra devastante.
 
autore:
Adolfo Omodeo
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Omodeo, Adolfo
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