Aleksandr Nikolaevič Ostrovskij (in russo: Александр Николаевич Островский; Mosca, 12 aprile 1823 – Ščelykovo, 14 giugno 1886) è stato un drammaturgo russo.
Considerato il fondatore del teatro russo moderno, definito da Turgenev lo “Shakespeare della classe mercantile russa”, Ostrovskij fu autore di ben quarantasette opere teatrali con le quali cominciò il teatro realistico russo.
Ostrovskij nacque a Mosca, nell’Oltremoscova, il quartiere dei commercianti situato sulla riva meridionale della Moscova. Suo padre era un avvocato civilista, sempre in contatto con piccoli borghesi e commercianti: ciò facilitò ad Ostrovskij, fin da ragazzo, la conoscenza di tipi originali che gli davano spunto per fare bozzetti di scene teatrali.
Ostrovskij ricevette un’eccellente educazione famigliare che gli fece acquisire la conoscenza delle lingue classiche e delle principali lingue europee. Nel 1840 intraprese gli studi giuridici all’Università di Mosca, ma li interruppe a seguito di una lite con le autorità accademiche impiegandosi nel 1843 nel Tribunale di commercio. Qui rimase fino al 1851 e vi poté conoscere da vicino il mondo dei commercianti, dal quale avrebbe tratto i personaggi della maggior parte delle sue commedie.
La sua prima pubblicazione fu un frammento di commedia, Il fallimento, poi terminata nel 1849 col titolo Fra amici ci si mette d’accordo (Свои люди сочтёмся, Svoí ljudi sočtëmsja). La pubblicazione di quest’opera, nel 1850 sul giornale « Моskovskij gorodskoj listok » (Московский городской листок, Il foglio della città di Mosca), fu un successo trionfale: essa fu letta ed accolta con entusiasmo dai critici più noti. Nell’opera, la storia di una bancarotta fraudolenta, Ostrovskij rappresentava il trionfo dei disonesti che non vengono puniti e la rappresentazione della commedia fu perciò bloccata dalla censura, mentre l’autore fu posto sotto sorveglianza e costretto a dare le dimissioni dal Tribunale commerciale.
La prima opera rappresentata fu un altro capolavoro, La fidanzata povera (Бедная невеста, Bedanja nevesta, 1853). Si svolge nell’ambiente dei piccoli impiegati e narra di una ragazza che, delusa da un amore romantico, sposa un uomo rozzo ma ricco, che può sottrarla all’incombente miseria. Tutti i personaggi sono ben tratteggiati e nell’ultimo atto Ostrovskij introduce la novità di rappresentare una scena priva dei protagonisti, nella quale una folla di persone commenta il matrimonio.
Da allora fino alla sua morte, Ostrovskij diede quasi ogni anno una commedia, allargando sempre più i suoi orizzonti, comprendendo accanto alla classe mercantile (che pur rimase sempre al centro della sua produzione artistica) altre classi sociali.
Nel 1855 si recò nella regione del basso Volga per incarico del granduca Konstantin Nikolaevič, che lo aveva inserito nella Commissione di letterati incaricata di studiare le condizioni di vita della popolazione. Da questa esperienza Ostrovskij trasse ispirazione per il suo capolavoro L’uragano (1859) e per alcuni drammi storici. Nel 1859 pubblicò la prima raccolta delle sue opere e fondò una Società di soccorso ai letterati, con Turgenev, Nekrasov, Maikov, ricavandone discreti guadagni, dovuti alle letture, che egli faceva in pubblico, delle sue commedie. In quest’epoca ricevette anche una pensione vitalizia di tremila rubli all’anno.
Morì nel 1886 nella sua tenuta di Ščelykovo, nel governatorato di Kostroma.
Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandr_Nikolaevič_Ostrovskij