Le opere di Oriani spaziano dal romanzo ai trattati di politica e di storia, dai testi teatrali agli articoli giornalistici, sino alla poesia. La sua fama di scrittore fu a lungo legata soprattutto alle opere di pubblicistica storica e politica. La lotta politica in Italia (1892) narra le vicende storiche italiane dal Medioevo al Risorgimento.
Dall’incipit del libro:
Roma fu la patria dello stato, il suo impero la prima unità mondiale.
L’individualità antica vi ottenne colla coscienza della propria interezza, quella dei rapporti che la riunivano allo stato. Infatti mentre nella Grecia, patria dell’individuo, questi rimaneva chiuso in se medesimo e lo stato era piuttosto una somma che una unità capace di subordinarsi gli individui imponendo loro le proprie necessità come un’idea superiore, per la quale fossero nati e nella quale vivessero, a Roma individuo e stato, astrattamente concepiti, si costituiscono con reciproca personalità. La libertà dell’uno risulta dalla necessità dell’altro, il destino di Roma è la spiegazione e la gloria d’entrambi. Quindi le prime battaglie politiche vi hanno già uno spiccato carattere giuridico; la religione, più bassa dello stato, ne rispecchia le relazioni in una specie di contratto fra uomo e Dio; la famiglia vi fornisce l’unico altare praticato, la poesia vi è assente, la politica vi domina. Ma perchè il concetto della individualità possa esplicarsi diventando simultaneamente coscienza ideale e forma politica, l’individuo deve esservi in parte soffocato e contuso; la storia sembra imitare il processo dell’arte, che per estrarre il tipo è sempre costretta a spremere l’individuo.
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