Dall’incipit del libro:
Mostratemi dunque un piedino. Ella lo allungò subito fuori dalla corta sottana nera. Grazie, principessa. Mi avete riconosciuta? domandò con un tremito nella voce sottile, abbassando vezzosamente il volto sotto il mascherino per guardare la scarpetta scollata, in pelle bronzina, a bottoncini rotondi sopra un fianco, che teneva ancora alzata. Talento di calzolaio! l’altro replicò, mentre il gruppo delle maschere si scioglieva come per incanto a quel nome di principessa. Infatti Lelio Fornari, non ancora celebre, ma già abbastanza noto per un romanzo crudele di satira contro le signore della città, aveva pronunciato quel titolo con una inflessione di voce ben diversa dal tono mordace, col quale da mezz’ora teneva testa agli attacchi di tutte quelle mascherine borghesi. In fondo il suo spirito, bizzarro ed altero, si compiaceva di tale minimo trionfo al veglione del grande club cittadino, o ve capitavano talvolta anche le dame dell’aristocrazia clericale. La principessa era allora fra esse quella più in voga. Quindi Lelio Fornari inchinandosi elegantemente le offerse il braccio senza parlare; ella accettò. Ma una delle prime maschere tornò indietro sbarrando loro il passo.Guardatene si rivolse alla principessa col tono confidenziale da maschera a maschera: è un uomo cattivo. Lelio, che la conosceva, sdegnò di rispondere. Non amerà che i tuoi piedi. Sarebbero mai più piccoli del suo cuore? ribatté con accento canzonatorio la principessa. Un uomo, che insulta le signore nei propri libri! Vi lagnate dunque per qualche amica? Vi avrebbe riconosciuta! esclamò la principessa, aggravando quella ironia. La mascherina, moglie di un maggiore di fanteria, una brunetta piccante, che non mancava mai ad una festa del club e si lasciava corteggiare troppo palesemente da tutti, trasalì sotto la maschera.


