Romanzo

Normandia, 1810: gli “scioani” (Chouans) tramano contro Napoleone per restaurare la monarchia e insediare sul trono Luigi XVIII: fra loro, nobili, nobildonne e uomini di chiesa, gli strateghi, e contadini, sguinzagliati in bande lungo le vie e nelle campagne per finanziare con furti e rapine le imprese dei realisti. Le loro incursioni notturne seminano il terrore fra la popolazione.

Nella prefazione al romanzo, fatti e personaggi vengono presentati come reali, documentati dalle relazioni di Fouché a Napoleone, e dei rivoltosi si afferma che «commisero tanti e così atroci delitti, da insozzare quella causa che essi professavano di difendere». L’autrice, aristocratica e ferma sostenitrice della superiorità della propria classe sociale, presenta però poi i nobili, dal “pallido, aristocratico viso”, come disinteressati e mossi da alti ideali anche quando attentano alla vita di Napoleone e commettono furti ed omicidi (travestendosi in questo caso da contadini); accentua invece la negatività dei rivoltosi di umili origini, dalle “sinistre facce, violenti e venali, che spesso assumono tratti animaleschi:

«era proprio il tipo di quegli scioani che da qualche tempo erano divenuti il terrore del paese: lacero, scalcagnato, sudicio, dalla barba lunga, dai capelli arruffati e incolti.»

Astuti, spietati ed abili nei travestimenti, gli scioani si celano dietro soprannomi come Labbro-di-Lepre, Becco-Bianco, Cuore-Azzurro, Grande-Artiglio, Occhio-Verde, Gamba d’Argento, e riescono ad eludere costantemente le ricerche della Polizia locale. Il potente Fouché, Duca d’Otranto, Ministro della Polizia dell’Imperatore, decide allora di inviare ad Alençon, conferendogli pieni poteri, il suo più fidato agente segreto, l’Uomo Grigio, con il compito di

«rintracciare, scoprire e consegnare alla giustizia il maggior numero possibile di quegli intrepidi scioani che, non contenti di portare il terrore nel paese, erano apertamente in armi contro il Governo della Sua Imperiale Maestà.»

Come ed ancor più degli altri detective creati dall’autrice, da agente segreto anche l’Uomo grigio mantiene rigorosamente l’anonimato e con i propri avversari compete in astuzia, capacità strategiche, intuito ed abilità nei travestimenti. Di lui conosciamo solo il nome, Fernando, ed il soprannome, che ben si attaglia ad un aspetto scialbo che colpisce tutti coloro che lo vedono per la prima volta e che la narratrice con insistenza puntualmente ribadisce:

«Era piccolo, di aspetto insignificante, pallido in viso e con occhi scialbi. Era vestito di grigio, ed aveva un berretto pure grigio calato avanti sugli occhi.»

Anche la voce, («parlava molto quietamente, in un tono incolore e sordo che armonizzava con tutto il suo aspetto») contribuisce a far sì che egli venga sottovalutato dai suoi nemici, e soprattutto dai nobili realisti, che lo trattano con altezzosa condiscendenza, inizialmente convinti che non possa costituire per loro un pericolo. La Polizia locale, inetta e sottomessa ai nobili, è infastidita dall’intromissione di quello che viene considerato un insignificante ed inutile impiccione arrivato da Parigi ad intromettersi nelle faccende locali, ma è costretta ben presto a ricredersi, riconoscendone le indubbie doti ed un’autorevolezza che induce ad eseguire senza discutere i suoi ordini:

«Ora, quando l’Uomo Grigio diceva in quel tono “vi prego”, non era neppure il caso di pensare a disubbidire.»

Dapprima ad Alençon, poi a Caen ed Evreux, l’Uomo Grigio riesce, grazie alle sue capacità investigative, a sventare furti, cospirazioni ed attentati, per trovarsi, negli ultimi capitoli, a difendere addirittura lo stesso Napoleone, posto dalle oscure trame degli scioani in situazioni di pericolo che terrorizzano lo stesso Fouché.

In linea con l’aristocratica visione del mondo dell’autrice, in tutti i casi risolti dall’Uomo Grigio gli scioani colti in flagrante e catturati, se popolani vengono incarcerati o ghigliottinati, se nobili dapprima sono benevolmente graziati da Napoleone, «anche troppo pronto a circondarsi dei rampolli dell’antica nobiltà che volevano prestare giuramento di fedeltà a lui», poi addirittura, per riconoscenza, insigniti di onorificenze da Luigi XVIII, che salirà al trono tre anni dopo.

L’uomo grigio, pubblicato per la prima volta nel 1918, è strutturato in nove episodi interconnessi, ognuno dei quali dedicato ad un caso del protagonista. La traduzione è di Alfredo Pitta (1975-1952) https://www.liberliber.it/online/autori/autori-p/alfredo-pitta/

Sinossi a cura di Mariella Laurenti

Dall’incipit del libro:

— Ed ora avanti! Al passo, badate, fino al limite del bosco, altrimenti…
E lo scattare del grilletto di una pistola completò il perentorio ordine.
Gontrano, il vecchio cocchiere, scrollò sotto il mantello a pellegrina le ampie spalle e riunì di nuovo le redini nelle mani malferme. Lo sportello della diligenza fu sbattuto; il postiglione risalì a cavallo. Soltanto il passeggero che gli aggressori avevano fatto discendere dal suo posto accanto al cocchiere non vi ritornò. Pazienza; Gontrano non era di umore tale da preoccuparsi dei passeggeri. I cavalli, spaventati dal rumore, dalle grida, da coloro che erano balzati avanti a fermarli bruscamente nell’oscurità, erano molto irrequieti.

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titolo:
L’uomo grigio
sottotitolo:
Romanzo
titolo per ordinamento:
uomo grigio (L')
descrizione breve:
Normandia, 1810: gli insorti realisti tramano contro Napoleone per restaurare la monarchia e insediare sul trono Luigi XVIII: tra loro personaggi di ogni tipo. Ma, a difendere l'Imperatore dalle trame oscure, il temibile Fouché, ministro di polizia, decide di conferire pieni poteri al suo più fidato agente segreto, l’Uomo Grigio.
autore:
opera di riferimento:
L'uomo grigio : romanzo / della baronessa Orczy ; traduzione dall'inglese di Alfredo Pitta. - Milano : Sonzogno, 1949. - 251 p. ; 18 cm.
licenza:

data pubblicazione:
7 marzo 2024
opera elenco:
U
soggetto BISAC:
FICTION / Storico
FICTION / Mistero e Investigativo / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
impaginazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Claudia Pantanetti, liberabibliotecapgt@gmail.com
revisione:
Mariella Laurenti, mariella.laurenti@gmail.com
traduzione:
Alfredo Pitta