Dall’incipit del libro:

Nacqui in Meldola, piccola città dello Stato Romano, nel dicembre del 1819; ed ebbi a genitori Andrea Orsini di Lugo e France sca Ricci di Firenze. A nove anni fui affidato alle cure di mio zio paterno Orso Orsini, di morante in Imola, il quale risguardom mi come figlio. Da lui m’ebbi educazione severa, attiva, studiosa, sove rchiamente religiosa, ma onesta. Nel 1831 scoppiò la rivoluzione a Modena, Parma, Bologna, ed a guisa di lampo si estese nelle Romagne e nelle Marche. Gli Austriaci, ne’ quali dopo il 1815 risiedette la tutela dei gove rni italiani, invasero le provincie insorte per ischiacciarle. Alcuni combatti menti ebbero luogo: i liberali mostrarono molto valore, ma alla fine fu forza cedessero alla sproporzione del numero ed alla disciplina delle soldatesche imperiali. Le dottrine repubblicane serpeggi avano di già tra qualche stude nte e letterato, ma doveansi considerare un frutto degli studî de ll’antichità e delle società segrete, anziché una tendenza generale degli animi colti, i quali a quell’ epoca ebbero a scopo soltanto franchigie costituzionali . Quanto alle masse popolari, parte mostrossi favorevole ai moti, per desiderio come sempre di novità; parte per avversione ai governi esistenti, da cui non aveva avuto che miseria e prigioni; e parte infine per gli eccitamenti dei carbonari. Il sentimento di Una Italia indipendente non esisteva nella classe in fima della società; e tra la media ed istrutta era, se abbiamo a parlarvero, ben poca cosa. Gli avvenimenti della rivoluzione francese, l’impero di Napoleone, e il genio di quest’uomo, avevano elettrizzato gl’Italiani, scosse le loro immaginazioni, dato un febbrile impulso alle passioni tutte del cuore, comunicato il moto, la vita, l’attività; e ridestarono il sentimento di libertà e d’indipendenza ad una nazione, che per secoli sembrava addormentata tra gli amori, le dolcezze del clima, e corruttele di ogni sorta. Ma il cambiamento sopravvenuto nelle idee e ne’ sentimenti quasi del tutto disparve al cader dell’astro, che n’era stato cagione; tanto perché non avevano avuto campo di mettere salde radici, quanto perché la rivoluzione era stata passiva e non attiva.

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titolo:
Memorie politiche
titolo per ordinamento:
Memorie politiche
autore:
opera di riferimento:
“Memorie politiche”, di Felice Orsini; a cura di L. Marchetti e E. Larsimont Pergameni; Biblioteca Universale Rizzoli, 1915-1918; Rizzoli Editore; Milano, 1962
licenza:

data pubblicazione:
3 agosto 2007
opera elenco:
M
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Pietro Lamberti, lambertipietro@hotmail.com