Laura Cantoni nacque a Milano il 7 marzo 1876. Il padre Achille – possidente terriero a Viadana e cugino dello scrittore Alberto Cantoni (https://liberliber.it/autori/autori-c/alberto-cantoni/) – e la madre Maria Cantoni, del ramo milanese della stessa famiglia ebraica, appartenevano al ceto medio borghese milanese. Il padre Achille lavorava nella banca del suocero ed era un appassionato collezionista di antiquariato. Nell’autobiografia pubblicata postuma Laura si autodefinì «giovinetta romantica, ribelle e testarda»; amava la lettura e i suoi interessi erano quanto mai vasti, dai classici italiani (Dante, Petrarca) ai contemporanei inglesi.
Trascorse a Milano infanzia e adolescenza e le sarebbe piaciuto proseguire gli studi e occuparsi dei bambini, soprattutto i più bisognosi, frequentare i doposcuola milanesi fondati in quegli anni dalla sua insegnante alle Scuole Normali di Milano Rosa Errera (https://liberliber.it/autori/autori-e/rosa-errera/), ma la famiglia non assecondò le sue aspirazioni che non corrispondevano in quegli anni a quanto era prevalentemente previsto per le ragazze. Ma appena aveva occasione di essere in compagnia di bambini più piccoli, come ad esempio i cuginetti, raccontava storie fantastiche intrecciando i temi delle sue numerose letture.
Nell’ottobre 1899 sposò Angiolo Orvieto – un cugino fiorentino reincontrato nel 1898 – poeta, giornalista e fondatore con il fratello Adolfo del periodico culturale «Il Marzocco», e di conseguenza si trasferì a Firenze, la città del marito. I due fratelli Orvieto erano frequentatori del mondo letterario e amici fin dall’adolescenza di Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello, Luigi Capuana e altri noti scrittori italiani. Gabriele d’Annunzio ed Eleonora Duse erano spesso presenti nella loro casa. Laura rimase ovviamente affascinata da queste amicizie e frequentazioni del marito che rappresentavano l’élite del mondo letterario italiano dell’epoca.
Ebbe due figli, Leonfrancesco e Annalia nati rispettivamente nel 1900 e nel 1903. La sua ormai consolidata competenza letteraria che si estendeva ai classici internazionali e la conoscenza della lingua inglese le consentono di iniziare a lavorare come collaboratrice del «Marzocco»; incoraggiata in questo dal marito, a partire dal 1904 iniziò a occuparsi, senza firmare, della rubrica Marginalia, dedicata a riassumere in breve articoli letterari, storici e anche scientifici pubblicati sia in riviste italiane che estere. Presto però estese le sue collaborazioni con articoli firmati spesso dedicati a dibattuti argomenti “femminili”, interagendo con altre scrittrici come Sibilla Aleramo e Amelia Pincherle Rosselli, la madre di Carlo e Nello Rosselli.
Presto però decise di indirizzare la sua propensione alla scrittura e alla narrazione dedicata ai più piccoli verso racconti sia di vita familiare che imperniati su mitologia e storia greca e romana. Il suo libro di esordio, Leo e Lia, è del 1909, pubblicato sotto lo pseudonimo “Mrs. El”, ed è ispirato almeno in parte alla sua esperienza d’infanzia; la figura dell’istitutrice dei due bimbi del racconto è certamente ispirata alla sua governante scozzese Lily Marshall che ebbe una parte non trascurabile nell’indirizzare la piccola Laura verso la passione per la lettura, la conoscenza della lingua inglese e la passione per la letteratura anglosassone, con grande attenzione per Dickens.
Seguirono poi Storie della storia del mondo. Greche e barbare (1911), che è forse il suo testo più noto, tradotto in molte lingue e ristampato ancora in anni recenti; quindi, Principesse, bambini e bestie (1914), e gli altri volumi ispirati alla storia romana e alla mitologia greca e romana: Storie della storia del mondo. Il natale di Roma (1928); Storie della storia del mondo. La forza di Roma (1933); Storie di bambini molto antichi (1937). Scritti sempre negli anni ’30 abbiamo poi Viaggio meraviglioso di Gianni nel paese delle parole (2007) – definito dalla stessa autrice «fantasia grammaticale»; questo testo tratta del percorso individuale verso la piena consapevolezza dell’espressione verbale affrontando un argomento complesso in maniera comprensibile al mondo dell’infanzia – e l’autobiografica Storia di Angiolo e Laura (2001) entrambi pubblicati postumi in anni recenti. In quegli anni fu forte la frustrazione per il sentirsi esclusa – a causa delle leggi razziali – in maniera inspiegabile e Storia di Angiolo e Laura rispecchia questi stati d’animo non discostandosi tuttavia dal proprio stile piano e affabulatorio.
Se pure l’attività di scrittrice per bambini fosse il suo interesse prevalente, non fu tuttavia l’unico suo campo di attività. Si impegnò nel Lyceum fiorentino e negli anni della prima guerra mondiale fu presente nel corpo delle infermiere Samaritane. Forte di questa esperienza scrisse la biografia di Florence Nightingale. Negli anni venti si avvicinò al sionismo partecipando alle riunioni fiorentine del movimento nella sede di via della Robbia. In queste occasioni ebbe modo di incontrare Weizmann dimostrando interesse e ammirazione per il fiumano Ciro Glass attivissimo nel movimento sionista, noto per una sua polemica con Nello Rosselli, presidente del Commissariato Centrale per l’Italia del Fondo Nazionale Ebraico, direttore della casa editrice Israel e morto in un incidente stradale a Palermo nel 1928 a soli 27 anni.
Costretta dalle persecuzioni razziali dovette nascondersi insieme al marito nel Convento dei Padri Cappuccini di San Carlo a Borgo San Lorenzo, il centro più importante del Mugello, mimetizzati tra gli anziani ospiti della casa di riposo gestita dai summenzionati ecclesiastici sotto la guida di Padre Massimo. In questo modo riuscirono a sottrarsi ai rastrellamenti nazisti.
Dopo la guerra tornò a occuparsi di letteratura per l’infanzia dirigendo, dal 1945 al 1947 “La settimana dei ragazzi”. Morì a Firenze il 9 maggio 1953.
Al suo nome è intitolato un importante premio letterario dedicato alla letteratura per l’infanzia. Milano le ha intitolato una strada nella zona della sede dell’azienda chimica Carlo Erba. L’archivio di Laura Cantoni Orvieto è compreso nel fondo intestato a Angiolo, Adolfo e Laura Orvieto e conservato presso l’Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux dove si trovano centinaia di bozzetti, acquarelli di vari illustratori per le tavole del settimanale da lei diretto, racconti, contributi di collaboratori e di piccoli lettrici e lettori.
Fonti:
- C. Del Vivo, Nota sull’autrice in Leo e Lia. Milano-Firenze, 2011.
- C. Poesio, Laura Orvieto, Firenze, 1971
- S. Naldi De Figner, In memoria di Laura Orvieto, Monza, 1954.
- https://giunti.it/pages/autore/orvieto-laura-1428
- https://www.premiolauraorvieto.it/laura-orvieto/l-archivio.html
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Storie della storia del mondo
Greche e barbare
Questa è l’opera più conosciuta di questa autrice. Siamo di fronte a un sicuro capolavoro della letteratura per l’infanzia. La cornice narrativa è costituita dalla mamma che racconta e così perfino le situazioni più scabrose della mitologia greca diventano accessibili anche per l’età infantile. - Storie di bambini molto antichi
Laura Orvieto è davvero abile a mettere sotto l’attenzione dei più piccoli e piccole, alle prese con le prime esperienze scolastiche di contatto con la mitologia, la qualità diversa del “tempo mitico” dal tempo storico, attraverso la sottolineatura di tutto quello che oggi non può più succedere.