Dall’incipit del libro:
FLAMINIO Eccomi nella casa di quei pazzi, che si distinguono piú innocentemente degli altri nella società. L’ora è pur quella, che mi fu dall’amico prefissa; Aurelio poco dovrebbe tardare. Sono curioso di questo secreto. Sarà certamente ridicolo, come lo è il luogo destinato per palesarlo (Osservando) Ma egli è qui fedelmente.
AURELIO (piuttosto agitato) Amico, abbracciatemi prima, e poi compiangetemi. L’arcano, che devo manifestarvi, è una vera disgrazia per me.
FLAMINIO (ridendo) E scegliete l’ospitale de’ pazzarelli per confidarmi una cosa, che deve affliggervi a tal segno? Il rendez-vous è veramente un poco piú che bizzarro.
AURELIO Lo sarà, non vel niego, ma, se egli è la scena della mia presente tragedia, v’interesserò qui con piú forza che altrove.
FLAMINIO (con sorpresa) La scena della vostra tragedia! (Guardandolo a piú fiate) Amico, fa caldo; non vorrei… in verità m’intemorite sul serio.
AURELIO No, non vi faccia spavento il mio cervello; quel poco, che ho sempre avuto…
FLAMINIO Ch’è veramente poco.
AURELIO Vi ringrazio, ma lo conservo tutt’ora.
FLAMINIO Dunque…
AURELIO Dunque si tratta d’amore. Questa per le anime sensibili è una sventura piú grande d’ogni malattia.
FLAMINIO Bravo! E per iscoprirmi tanta sventura avete scelto l’ospitale, come se prevedeste, che dovesse questo essere il suo termine naturale!
AURELIO Sí, anche per questo, giacché l’amore è una specie di pericolosa pazzia, e giacché un giorno posso avere la consolazione di vedere pazzo pur voi; allora sí che vorrei vendicarmi del vostro ridere! Ma, lasciando le burle, la vera ragione si è, che pur troppo il mio cuore è in questo luogo.
FLAMINIO Ma cielo! voi non volete, che rida, e ogni parola di piú che voi dite va crescendo per me nel ridicolo, e nella meraviglia. Il vostro cuore è in questo loco! Siete innamorato dell’ospitale?


