Dall’incipit del libro:

AMBROGINO da Milano è avanguardista della decima Legione, legio X , come sta scritto su la sua caserma. Questo Ambrogino fa il mestiere di cappellaio nella bottega di suo padre, il quale è una degna persona che ha fatto il suo dovere nel 1915 come soldato nell’arma dei bersaglieri: ci tiene che suo figliuolo sia avanguardista, ma osserva che, o sia per causa del saluto romano, che la gente non consuma il cappello; oppure sia la usanza tedesca di andare in giro a testa vuota; oppure sia il cupolino basco che lo portano anche le persone serie: la conseguenza è che c’è meno commercio. In questi ultimi tempi poi i cappelli a cilindro sono stati colpiti col nome di tubi di stufa, e si vergognano dei loro splendori. Insomma, c’è un po’ di rivoluzione anche nei copri-capo. A La madre di Ambrogino è una di quelle brave donne di casa, di nobiltà popolana, milanese puro sangue, che è rispettata e si fa rispettare, come la marchesa Paola Travasa nel rango dell’aristocrazia. Ma quando Ambrogino, camicia nera, fazzoletto arancione al collo, va a passo di marcia con la sua legione, gli viene in dosso un’altra anima: forse per quella nappa nera che gli batte su la fronte, per quel fulard di seta vera che glie l’ha comprato sua mamma, e ha i colori di Roma; e forse per la mitragliatrice con cui fa le manovre.

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titolo:
Legione decima
titolo per ordinamento:
Legione decima
autore:
opera di riferimento:
Legione decima : romanzo fra l'anno 12. dell'eta fascista e l'anno 58. a. C. / Alfredo Panzini. - Milano : A. Mondadori, 1934. - 211 p., [1!c.di tav. : ill ; 20 cm.
licenza:

data pubblicazione:
5 agosto 2011
opera elenco:
L
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Luigi Cerantola, gigicerantola93@hotmail.com
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Alessandro Torti, info@alessandrotorti.it