Carlo Pascal (Napoli, 21 ottobre 1866 – Milano, 22 settembre 1926) è stato un latinista e accademico italiano.
Nacque a Napoli, da una famiglia di origine francese. Laureatosi a Napoli nel 1887, insegnò poi in vari ginnasi. Fu vicesegretario amministrativo del ministero della Pubblica Istruzione a Roma dal 1891 al 1896. Ottenuta l’abilitazione alla libera docenza in letteratura latina presso l’Università di Napoli (1895), tornò all’insegnamento e divenne quindi professore di letteratura latina presso l’Università di Catania, dove rimase dal 1901 al 1909 ed ebbe anche l’incarico dell’insegnamento di grammatica greca. Passò poi come professore ordinario di letteratura latina all’Università di Pavia. Ricoprì vari altri insegnamenti e fu preside di facoltà e direttore della nuova scuola speciale di filologia e antichità classica, da lui fortemente voluta (1924-25).
Celebre e discusso fu il suo volumetto in cui si attribuiva a una fazione cristiana la responsabilità dell’incendio di Roma del 64 d.C. (L’incendio di Roma e i primi cristiani, Milano 1900, seconda ed. Torino 1902).
Aspra fu la polemica con Giovanni Pascoli a seguito di una recensione di Pascal all’antologia di poesia epica latina Epos (in “Rivista di filologia e di istruzione classica”, XXVI (1898), pp. 174-176).
Nel 1916 diede vita al “Corpus Scriptorum Latinorum Paravianum”, che si proponeva di essere «una collana nazionale di classici latini, ricondotti alla genuina lezione dei codici, liberati dalle troppe congetture di cui i filologi li avevano inquinati […] non erano, né poteano essere edizioni critiche in senso stretto» (Malcovati, 1976, pp. 17 s.). Nel 1913 fondò la rivista (di cui rimase direttore fino alla morte) “Athenaeum. Studii periodici di letteratura e storia”, caratterizzata fin dagli esordi da un’attenzione verso le discipline storico-letterarie non classiche e da un certo eclettismo nella scelta dei contributi e dei collaboratori.
Come il fratello Ernesto fu avverso al fascismo (entrambi furono tra i firmatari del manifesto degli antifascisti del 1925).
Alcune sue opere:
- Saggi linguistici, Torino, 1893.
- Studi di antichità e di mitologia, Milano, 1896.
- L’incendio di Roma e i primi Cristiani, Torino, 1900.
- Fatti e leggende di Roma antica, Firenze, 1903.
- Dei e Diavoli. Saggi sul paganesimo morente, Firenze, 1904.
- Dioniso. Saggio sulla religione e la parodia religiosa in Aristofane, Catania 1911.
- Le credenze d’oltretomba nelle opere letterarie dell’antichità classica, Catania, 1912, vol. I-II.
Fonti:
- Giorgio Piras, Pascal, Carlo, in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 81 (2014)
https://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-pascal_%28Dizionario-Biografico%29/ - Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Pascal
Note biografiche a cura di Michele De Russi
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Per la resurrezione del latino come lingua scientifica internazionale
Scrive il latinista Carlo Pascal nel 1917: «Ormai è più di un secolo che vige nella scienza la molteplicità dei linguaggi; ed io vorrei quasi dire che questa libertà e questa varietà, teoricamente così belle, hanno riportato il caos là dove Roma antica aveva fatto il cosmos; [...] esse ci han riportato alla confusione delle lingue, alla torre di Babele.»