Dall’incipit del libro:
LE MEMORIE DEL PRESBITERIO
J’ai plus de souvenirs que si j’avais milleans. I Fra parecchie centinaia di versi che, in mancanza d i meriti più assoluti, ebbero incontestabilmente quello di sciogliere per bene lo scilinguagnolo alla sonnolenta critica letteraria del bel Paese , v’hanno due componimenti sovra cui piovve con rara abbondanza la lode; la lode che è per l’anima di un autore ciò che è pei fiori la pia rugiada dell’alba. Uno di quei componimenti aveva nome il Professore di greco , l’altro portava il titolo che sta in cima di queste righe. Senza ch’egli ripudii gli altri suoi figli, è naturale che questi due sieno i prediletti del poeta. Guardate il sorriso trionfante della madre di cui vi prendete nelle braccia e accarezzate, ammirando, il bambino; per poco ella si ristà dal fare altrettanto con voi. Per me, se me ne fosse data licenza, non indugerei un momento a rispondere con baci in fronte alle indulgenze accordate a quelle mie strofe. Tanto più che, oggi dì, le creature che si commovono un po’ ancora alla poesia sono le donne, e le donne belle in ispecie. Ma l’esercizio di siffatti rendimenti di grazie non è concesso in questa valle di frutti proibiti. Forse provvidenzialmente: lo scambio delle gentilezze e delle cortesie diventerebbe troppo generale, e la musica di baci finirebbe per assordardi soverchio la gente d’affari. Però baciar col pensiero non è, che io mi sappia, proibito. Ed è un bacio morale che io intendo appunto inviare con queste semplici memorie , come un ringraziamento a quelle poche anime appassionate che forse, nelle ore mengaie, si ricordano ancora del mio vecchio professore e dei mio vecchio curato due scheletri, adesso, amendue. Semplici memorie; è la giusta parola. Cominciano e finiscono in un paesello delle Alpi. I l povero sant’uomo e il suo presbiterio, un medico e una farmacia, un sindaco e la sua stori a… Ecco tutte le mie scene e tutti i miei personaggi. Nulla è grande, nulla è piccino; il cuore ne è la misura; e un po’ del mio è restato lassù in quei boschi, fra quelle pareti bianche, in mezzo a quel beato silenzio; lassù dove furono prima pensate queste pagine. Epperò, chi volesse trovarci altra cosa che un po’ di cuore non legga. So di alcuni, i quali di quel po’ si accontenteranno.
Realizzato in collaborazione con il Project Gutenberg (http://www.gutenberg.org/) tramite Distributed Proofreaders (http://www.pgdp.net/).
Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito “Gallica, bibliothèque numérique de la Bibliothèque nationale de France” (http://gallica.bnf.fr/).
Si ringrazia la Biblioteca Comunale Centrale di Milano per la collaborazione gentilmente prestata.


