Dall’incipit del libro:
Come gli esploratori raccontano d’aver udita prima la voce, simile al rimbombo del tuono, dell’orango, così io udii, prima di vederlo, la voce del «calafàto».
Ascoltavo una messa cantata nell’antica chiesetta, che poi diventò caserma ed infine ripostiglio d’ogni rifiuto, all’isola del Giglio.
Il prete attaccò: «Credo in unum Deum…».
E, di dietro l’altar maggiore, un boato di mare in tempesta fece tremare la volta settecentesca, e poi si distinsero le parole che pareva scendessero dagli empirei, scaturendo dallo stomaco a bollore d’un profeta: «Patrem omnipotentem…».
Il tenente di vascello che mi stava al fianco, impettito nell’uniforme bianca sgargiante, mi dètte nel gomito.
– Che voce di basso! o chi è?
– È quello che vorrei sapere anch’io!

