Volume II

Di nuovo in libertà, ma per alcuni mesi bloccato in Algeria, Filippo Pananti impiega il suo tempo percorrendone il territorio e documentandosi dal vivo sugli usi e costumi dei luoghi, con lo scopo di delineare un quadro generale della composita realtà barbaresca in agili resoconti aperti a divagazioni sovente anche amene, e completati con notizie indirette sulle regioni più lontane dalla costa o da lui non raggiungibili. Dopo una premessa di carattere storico, geografico e ambientale, in questo secondo volume l’attenzione e la curiosità dell’autore sono soprattutto attratte dalla varietà delle etnìe presenti nel paese e dai loro diversificati modi di vita, che egli descrive e giudica con spirito sagace, benché non disgiunto da un atteggiamento pregiudizialmente critico e conforme alla mentalità occidentale, ma tanto più inasprito dalla disavventura personale appena trascorsa. Viaggiatore suo malgrado in una nazione che detesta, se il Pananti relega la componente maura e berbera nell’infimo gradino della propria scala dei valori sociali e comportamentali, di converso concede uno sguardo di simpatia ai beduini, che ai suoi occhi assumono le sembianze fisiche e morali di una popolazione ancora incontaminata dal degrado di una civiltà corrotta, dalla quale li ha preservati il loro vivere segregati nel deserto: uno spazio tanto immenso e arcano quanto crudele e spietato, che nondimeno affascina lo scrittore e gli ispira le pagine migliori del libro.

Sinossi a cura di Giovanni Mennella

NOTA: Seconda edizione riveduta dall’autore.

Dall’incipit del libro:

È stato detto derivar il nome di Barberia dalla voce araba Ber, che significa Deserto; ma quel paese non è un deserto. Si è creduto originato da un’altra arabica voce che significa Uomo che parla fra i denti; ma i Barbereschi non parlan fra i denti, come alcuni settentrionali popoli dell’Europa. Si è pur voluto che Barberia chiamassero i Romani quella contrada a cagion dei costumi di quegli abitanti; ma questo nome, ch’oggi ben converrebbe, mal appropriato lo sarebbe stato in allora, e da niun libro appare che così i Romani appellassero quella loro sì valutata colonia. Più ragionevole è l’opinione che il nome di Barberia venga da Berbes o Berberi, che vuol dir Genti che abitan presso a uno stretto.
Non v’è paese più favorito dal cielo e dalla natura. Quell’africana costa si riguardava, dopo l’Egitto, per la più ubertosa e più ricca delle romane province, ed uno de’ primi granai della città regina del mondo. La chiamavano gli scrittori l’anima della repubblica, il gioiello del vasto impero, e speciositas totius terræ florentis: era l’ultimo raffinamento del lusso e della mollezza dei Grandi di Roma l’aver su quella ridente costa una campagna, una villa.
Il clima è dolce e salubre, sebbene quell’aria vivace sia contraria alle viste deboli e ai petti delicati. Le stagioni progrediscono d’ordinario con un corso assai regolare: i calori vi son talvolta eccessivi, ma tolti i giorni d’estate son rinfrescati dai salutari venti del nord.

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titolo:
Avventure e osservazioni sopra le coste di Barberia
sottotitolo:
Volume II
titolo per ordinamento:
Avventure e osservazioni sopra le coste di Barberia
descrizione breve:
Dopo una premessa di carattere storico, geografico e ambientale, in questo secondo volume l’attenzione e la curiosità dell’autore sono soprattutto attratte dalla varietà delle etnìe presenti nel paese e dai loro diversificati modi di vita, che egli descrive e giudica con spirito sagace.
autore:
opera di riferimento:
Avventure e osservazioni di Filippo Pananti sopra le coste di Barberia. - Milano : presso A. F. Stella, 1817 ([Milano] : Co' tipi di Gio. Pirotta.). - 3 v. ; 12°
licenza:

data pubblicazione:
14 luglio 2022
opera elenco:
A
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Giovanni Mennella, giovanni.mennella@istitutostudiliguri.191.it
impaginazione:
Giovanni Mennella, giovanni.mennella@istitutostudiliguri.191.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Claudia Pantanetti, liberabibliotecapgt@gmail.com
revisione:
Ruggero Volpes, r.volpes@alice.it