Dall’incipit del libro:

DUCA: Della mia bella incognita borghese toccar il fin dell’avventura io voglio.
BORSA: Di quella giovin che vedete al tempio?
DUCA: Da tre lune ogni festa.
BORSA: La sua dimora?
DUCA: In un remoto calle; misterioso un uom v’entra ogni notte.
BORSA: E sa colei chi sia l’amante suo?
DUCA: Lo ignora.
(Un gruppo di dame e cavalieri attraversano la sala .)
BORSA: Quante beltà!… Mirate.
DUCA: Le vince tutte di Cepran la sposa.
BORSA (piano): Non v’oda il conte, o Duca…
DUCA: A me che importa?
BORSA: Dirlo ad altra ei potria…
DUCA: Né sventura per me certo saria.
Questa o quella per me pari sono
A quant’altre d’intorno mi vedo,
Del mio core l’impero non cedo
Meglio ad una che ad altra beltà.
La costoro avvenenza è qual dono
Di che il fato ne infiora la vita;
S’oggi questa mi torna gradita,
Forse un’altra doman lo sarà.
La costanza, tiranna del core,
Detestiamo qual morbo crudele.
Sol chi vuole si serbi fedele;
Non v’ha amor, se non v’è libertà.
De’ mariti il geloso furore,
Degli amanti le smanie derido;
Anco d’Argo i cent’occhi disfido
Se mi punge una qualche beltà.

Musicato da Giuseppe Verdi (scarica i file musicali del “Rigoletto”).

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titolo:
Rigoletto
titolo per ordinamento:
Rigoletto
autore:
opera di riferimento:
Verdi: Tutti i libretti d'opera A cura di Piero Mioli Newton Compton Editori, s.r.l., Roma, 1996, Grandi Tascabili Economici n. 364
licenza:

data pubblicazione:
22 Luglio 1996
opera elenco:
R
ISBN opera di riferimento:
88-8183-108-2
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Roberto Zambrini, r.zambrini@imola.nettuno.it
pubblicazione:
Roberto Zambrini, r.zambrini@imola.nettuno.it
revisione:
Stefano D'Urso, mc6008@mclink.it