Dall’incipit del libro:
Questo poema comparirà adesso davanti agli occhi degli Italiani, non qual pianta esotica in suolo straniero, ma qual pianta indigena tra’ connazionali dell’autore. Non so però se all’età mia d’anni 87, avrò il piacere di vedere eseguito questo mio desiderio. Avrà pure il poema la sventura di comparire in Italia in tempi, ne’ quali forse, al pari che in Inghilterra, la mente umana non ad altro quasi è rivolta che a gazzette, giornali, dispute polemiche e politiche; e le Muse, i poeti ed i loro seguaci amanti della pace e della tranquillità, sembrano simili a coloro che in tempeste di mare stanno sotto la prora aspettando che lo sconvolgimento delle onde e la bufera cessino d’imperversare.
Il Losario è scritto nello stile e linguaggio che convengono ai poemi della stessa specie, tra’ quali primeggia quello dell’Ariosto, che tiene il luogo di mezzo tra la Gerusalemme liberata e quella parte del Morgante maggiore uscita dalla penna di Luigi Pulci.

