Gennaro Pagano di MelitoGennaro Pagano di Melito è nato a Castellammare di Stabia il 5 ottobre 1879. Dopo aver conseguito la patente di capitano di lungo corso nel 1912, entrò nell’Accademia Navale di Livorno e poi fu nominato sottotenente di vascello. Nel 1914 venne arruolato.

Dopo brevi periodi di imbarco, l’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale (24 maggio 1915) lo colse sull’incrociatore ausiliario Città di Palermo, da cui fu trasferito, a fine anno, al comando del piroscafo armato Gianicolo; con esso effettuò pericolose missioni di guerra nel Basso Adriatico lungo la costa nemica per scoprire le basi di rifornimento dei sommergibili, meritando la prima medaglia d’argento, cui fece successivamente seguito la seconda per il coraggio dimostrato sotto il fuoco durante lo sgombero di Durazzo da parte delle nostre truppe.

Nel marzo 1916 fu promosso tenente di vascello in servizio permanente per speciali meriti di guerra. Durante la prima guerra mondiale, si distinse come comandante di varie unità M.A.S. (Motoscafi Anti Sommergibile) e meritò sette ricompense al valore: quattro medaglie d’argento e tre di bronzo. In particolare forzò il porto di Durazzo tra il 6 e il 7 giugno 1916, affondando il piroscafo austriaco Lokrum. Fu promosso capitano di corvetta per merito di guerra e ricevette anche la croce di cavaliere della Legione d’Onore dal ministro della Marina francese. Dopo la guerra, lasciò il servizio attivo e si dedicò alla navigazione mercantile, diventando uno dei più noti armatori italiani.

Gennaro conobbe un certo Benito Mussolini quando era ancora socialista, combattè sui MAS (Motoscafo armato silurante) con un certo Gabriele D’Annunzio soldato e non ancora Vate. Gennaro disse di no due volte a Mussolini quando da socialista diventò fascista: gli salvarono la vita due amici di cuore Galeazzo e poi suo padre Costanzo Ciano (anch’egli comandante dei MAS) che lo spedirono in Cina nel corpo diplomatico: console generale a Hong-Kong nel periodo 1934-1941 e quindi con la stessa carica a Shanghai fino al 1942. Dopo l’8 settembre del ’43 venne internato in un campo di prigionia giapponese dove morì il 4 novembre 1944. Secondo una fonte (https://telestreetarcobaleno.tv/un-libro-su-pagano-di-melito-un-nostro-concittadino-assai-noto-allestero/) è stato assassinato su ordine del regime fascista.

La sua vita fu segnata da un grande spirito di avventura e da un profondo amore per il mare.

Fonti:

Note biografiche a cura di Claudio Paganelli

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • La nave pirata
    La nave pirata racconta le avventure del Gianicolo, una nave civetta della Regia Marina italiana. Scritto con uno stile gradevole e scanzonato, il libro è una testimonianza storica e insieme un romanzo d'avventura.
 
autore:
Gennaro Pagano di Melito
ordinamento:
Pagano di Melito, Gennaro
elenco:
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