Dall’incipit del libro:
Avrei voluto tenere esclusivamente per me questo inizio di lavoro, e seguitare da sola su esso il mio segreto pianto. Ma ci sono dei buoni amici che aspettano, e aspettano perchè avevano avuto qualche promessa. Ho risoluto perciò di pubblicare quello che c’è, come è, con la coscienza di compiere un dovere, di pagare, direi quasi, un debito d’onore contratto da Lui. Dopo aver molto cercato e studiato sui manoscritti non ho potuto mettere insieme se non questi pochi poemi, alcuni incompiuti e alcuni compiuti sì, ma non limati. Le carte sono piene di appunti e di orditure. Per Lui era questione di un po’ di tempo, libero e tranquillo. Ma, quando sperava arrivato il momento, quella mano, pronta e sicura, s’è fermata. Tutti quei foglietti, ignari di ciò che è accaduto, sembrano in attesa! Qui c’è il programma per il tal mese, più là per la settimana, spesso spesso per il giorno. Programmi che quasi ma i gli era dato di eseguire. Perchè… ma è inutile che ora io mi metta a enumerare i perchè. Solo chi avesse tenuto un po’ dietro a ciò che produceva e che appariva agli occhi di tutti, e agli innumerevoli fuor d’opera a cui lo costringeva la sua grande condiscendenza, potrebbe farsi un concetto di quanto vorrei dire e non dico. Il tempo non era suo: il no non sapeva dirlo.
Realizzato in collaborazione con Giuseppe Bonghi, responsabile del sito “Biblioteca dei Classici Italiani” (http://www.classicitaliani.it/).


