Dall’incipit del libro:
Di buona ora tornato all’abituro
Paulo di Dono non finì un mazzocchio
ch’egli scortava. Dipingea sul muro
un monachino che tenea nell’occhio
dalla mattina, che con Donatello
e ser Filippo era ristato a crocchio.
Quelli compravan uova. Esso un fringuello
in gabbia vide, dietro il banco, rosso
cinabro il petto, e nero un suo mantello;
nero un cappuccio ed un mantello indosso.
Paulo di Dono era assai trito e parco;
ma lo comprava, se ci aveva un grosso.
Ma non l’aveva. Andò a dipinger l’arco
di porta a San Tomaso. E gli avveniva
di dire: E` un fraticino di San Marco.
Ne tornò presto. Era una sera estiva
piena di voli. Il vecchio quella sera
dimenticò la dolce prospettiva.
Dipingea con la sua bella maniera
nella parete, al fiammeggiar del cielo.
E il monachino rosso, ecco, lì era,
posato sopra un ramuscel di melo.




