Giovanni Pinza (Roma, 1872 – Roma, 1940) è stato un archeologo e paletnologo italiano.

Tra i più importanti studiosi ad occuparsi delle antichità della Sardegna, dell’Etruria e del Lazio preistorico e protostorico, si distinse anche, in ambito “filologico”, per i primi tentativi di restauro del materiale raccolto condotti con criteri scientifici (carro da guerra di Roma Vecchia).

S’interessò, inoltre, del circuito delle Mura serviane a Roma, di cui propose una datazione “ribassista” al IV secolo a.C. Del 1905 è la sua opera più importante, la colossale monografia Monumenti primitivi di Roma e del Lazio antico, in cui fece confluire i frutti delle sue decennali ricerche in materia, gettando – in un vero e proprio corpus – le basi cronologiche e tipologiche della protostoria laziale. Sul tema egli tornerà nuovamente con una serie di contributi scientifici fra il 1912 ed il 1915.

La sua figura di studioso è legata principalmente al tentativo di catalogazione retrospettiva e sistematica (con dati topografici) dell’enorme mole di materiali protostorici provenienti dai corredi della necropoli dell’Esquilino, che, apparsa sul finire del XIX secolo durante l’edificazione del nuovo quartiere Esquilino a Roma, non fu investigata con il necessario rigore scientifico per la fretta di costruire e gli interessi delle compagnie fondiarie.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pinza

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autore:
Giovanni Pinza
ordinamento:
Pinza, Giovanni
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